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Pippo Gianni si difende e respinge le accuse davanti al Gip

Domani il suo difensore dovrebbe presentare apposita istanza per chiederne la scarcerazione e il conseguente ritorno in Municipio

“Il sindaco Gianni ha risposto a tutte le contestazioni mosse dagli inquirenti in modo dettagliato, spiegando il proprio operato”. Queste le prime parole dell’avvocato Ezechia Paolo Reale al termine dell’interrogatorio di garanzia del sindaco di Priolo, Pippo Gianni, tenuto stamattina davanti al Gip del Tribunale di Siracusa, Salvatore Palmeri.

Il primo cittadino del Comune della zona industriale nella giornata di lunedì è stato raggiunto dal provvedimento della Procura che lo ha sottoposto ai domiciliari con l’accusa di concussione, tentata concussione, falsità materiale e ideologica in atti pubblici e istigazione alla corruzione. Addebiti prontamente respinti da Gianni insieme con il proprio legale.

Il sindaco (attualmente sospeso dalla Prefettura in applicazione della legge Severino) di Priolo, così come riferito dall’avvocato Reale è entrato nello specifico di tutte le vicende contestate, ribadendo come lo stesso non abbia mai tratto alcun beneficio personale o economico dalle vicende e sostenendo come tutte le sue iniziative, comprese le richieste di assunzioni, fossero iniziative politiche volte a tutela del territorio.

“Una sua politica industriale – ha spiegato l’avvocato Reale – volta a cercare di favorire aziende competenti che lavorano in tutto il mondo meno che a Priolo, premiando la competenza piuttosto che i massimi ribassi”. Discorso simile anche per l’accusa di aver chiesto una “donazione” in favore di una società sportiva da parte di una società impegnata in un project financing nel comune priolese.

Anche in questo caso il primo cittadino non ha negato la richiesta, sostenendo di aver avanzato proposte simili anche ad altre società, ma senza alcuna costrizione. “Anche perché nel caso in questione – specifica l’avvocato – il Comune di Priolo non ha alcuna competenza sulla gara di cui si parla nelle intercettazioni in quanto tutti gli atti di gara sono depositati all’Urega”.

Il sindaco di Priolo è quindi entrato anche nel merito degli scontri verbali con alcuni dirigenti, ricordando davanti agli inquirenti di averne già denunciato uno tempo addietro (gli investigatori sarebbero venuti a conoscenza del fatto solo nei giorni scorsi nel corso delle perquisizioni) e affermando come anche in questo caso non avrebbe fatto altro che applicare i propri poteri da sindaco, ruotando i dipendenti comunali così come previsto dalle normative anti corruzione o rimuovendoli dalle rubriche dopo aver giudicato insufficiente il proprio operato.

“Crediamo di essere stati molto precisi ed esaustivi – ha concluso Reale – e adesso seguiremo il classico iter”, che tradotto vuol dire Tribunale del Riesame. Già per domani, infatti, il legale dovrebbe presentare apposita istanza per chiedere la scarcerazione del sindaco e il conseguente ritorno in Municipio.


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