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Portopalo, il Governo boccia il progetto del porto turistico: addio Port one

E’ arrivato nei giorni scorsi un decreto firmato dai ministri Roberto Cingolani (Transizione Ecologica) e Dario Franceschini (Cultura)

Il sogno di Port One sembra destinato a rimanere nel cassetto per i portopalesi. Pochi giorni fa è arrivato un decreto firmato dai ministri Roberto Cingolani (Transizione Ecologica) e Dario Franceschini (Cultura) che sancisce la bocciatura del progetto per la realizzazione dell’infrastruttura.

Il “sogno” è dello scorso secolo, datato anni ’90. L’iter è partito nel 1999 ed è stato lunghissimo e ingarbugliato. Il progetto, esteso per quasi 250 mila metri quadri e dal costo di 60 milioni di euro, prevedeva 448 posti per le imbarcazioni divise fra approdi per pescherecci e approdi per imbarcazioni turistiche. Immediatamente adiacente alla zona funzionale è prevista una fascia da destinare ad attrezzature turistico-ricettive. Nella zona limitrofa alla banchina erano previsti gli uffici direzionali ed i servizi per i diportisti, e il padiglione per le attività relative al calafataggio, rimessaggio e officina meccanica. E poi bar, ristoranti, negozi, banche, farmacia, pronto soccorso e centro informazioni turistiche.

L’iter amministrativo era stati completato nel 2012, poi c’è stato un problema legato al ritiro della concessione demaniale e sono subentrati i dollari americani, pronti a spendere 300 mila euro per ottenere il documento dalla Regione. Nel 2016 si gridava alla vittoria, ma il progetto si è arenato di nuovo per la scadenza delle Valutazioni di impatto ambientale e strategica.

Nel 2022 la notizia che sembra mettere la pietra tombale al sogno: il parere negativo del Governo. I legali della società, Marina Sud, hanno annunciato ricorso al Tribunale amministrativo regionale.


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