“Supplici a Portopalo“. Un racconto teatrale che prende le mosse dall’eco eschilea per affrontare l’urgente questione dell’accoglienza del migrante, in una terra come la Sicilia, quotidianamente toccata dal fenomeno migratorio.
Primo appuntamento questa sera alle 20 al Parco archeologico di Portopalo, quasi a lambire quel mare protagonista degli sbarchi reali dei richiedenti asilo, eredi dei personaggi della classicità; mentre domani, domenica 20 settembre, sarà la volta di Siracusa, che ospiterà il reading teatrale al Castello Maniace, alle ore 20.
Il testo, ideato e scritto da Monica Centanni, ed interpretato da Vincenzo Pirrotta, per la regia di Gabriele Vacis – autore e regista da sempre impegnato sul fronte del teatro civile – è la prima tappa di un progetto più ampio che prevede la realizzazione di un allestimento teatrale e di un docu-film.
Il progetto scientifico è affidato all’ Università degli Studi di Catania – Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in Scienze dei Beni culturali – in collaborazione con l’ Università IUAV di Venezia – Centro studi classici – con il patrocinio della Camera dei Deputati ed il contributo della Regione Siciliana.
Il testo è costruito intessendo il filo principale della trama delle Supplici di Eschilo – il diritto d’asilo – con altri frammenti di tragedie eschilee e con le testimonianze dei migranti, in un confronto dialettico tra passato e presente che mette in evidenza quanto i temi dell’immigrazione e dell’accoglienza implichino una riflessione sulle basi stesse della comune convivenza civile.
Il teatro recupera dunque la sua originaria funzione di strumento messo a servizio della collettività per indagarne le miserie, le sfaccettature esistenziali e sociali.
(di Elisabetta La Micela)
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