Ieri 13 maggio, alle ore 10:30, il Comune di Priolo Gargallo ha avviato un’ampia campagna di sensibilizzazione relativa al tema dell’educazione civica. “Già la vita mi ha tolto qualcosa. Tu lasciami almeno questo diritto”. Attraverso questo slogan si intende tutelare il posto auto riservato, di diritto, al diversamente abile. Pertanto, i trasgressori saranno puniti ai sensi del vigente codice della strada. Altri cartelli, volti alla salvaguardia di una serie di regole basilari per il quieto vivere, saranno allocati in alcuni punti strategici della città. All’inaugurazione del primo cartello, installato in via Angelo Custode, sono intervenuti: il sindaco di Priolo Gargallo, Antonello Rizza, il vice sindaco, Giovanni Parisi, l’assessore alle Pari Opportunità, Veronica Nasonte, il Comandante della Polizia Municipale Priolo, Giuseppe Carpinteri, ed esponenti di alcune associazioni del territorio.
La doverosa iniziativa sociale e civile, promossa dall’amministrazione comunale priolese, assessorato alla Polizia Municipale, ha beneficiato del sentito contributo di talune associazioni locali e non, quali: la Società Cooperativa Sociale “Mondo Nuovo” Onlus, l’associazione “Con Sport Priolo”, l’associazione culturale “Trichelia” e la Società Cooperativa Sociale “L’Albero” Onlus. “Abbiamo piazzato questi cartelli – ha detto il sindaco Rizza – perché riteniamo che qualsiasi paese civile debba dare la possibilità a chi è diversamente abile di parcheggiare. Invece accade spesso, non solo a Priolo, ma in quasi tutte le città, che la sensibilità è molto bassa.
Quindi, l’invito che esprimo, soprattutto alle Forze dell’Ordine e ai Vigili Urbani, è quello di far rispettare tale divieto. Ringrazio le associazioni che, fornendoci i loro loghi, hanno collaborato a quest’iniziativa. E’ bene precisare che tutte le associazioni sono state invitate a partecipare, anche se alcune si sono dimostrate più sensibili di altre. Questo cartello penso che possa risultare un deterrente a chi è insensibile, perché parcheggia laddove non è possibile farlo”.
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