Lo scorso 16 marzo, è stato inaugurato il “Rifugio d’Arte”, trattasi di un originale ritrovo per gli artisti priolesi, sito in via dell’Angelo Custode, ad angolo con la piazza dell’Autonomia comunale, la quale oggi ospita una particolare fontana con meridiana immersa. All’evento hanno partecipato, oltre ad un nutrito numero di cittadini ed artisti, il sindaco di Priolo Gargallo, Antonello Rizza, il vicesindaco, Giovanni Parisi, l’assessore ai Beni Culturali, dott.ssa Rosalia La Duca, e la vicepresidente di “Trinakrea”, Marisa Leanza, in rappresentanza dell’associazione che si occuperà della gestione, in comodato d’uso gratuito, del locale comunale.
L’ex frantoio, in passato impiegato esclusivamente come deposito, è stato completamente riconvertito per ospitare tutti quegli artisti presenti nel territorio priolese, che manifestano il desiderio di condividere uno spazio in cui esprimere le loro capacità artistiche ed artigianali. Il locale verrà dunque adoperato per la promozione di corsi, di laboratori didattici, di mostre, di estemporanee e di attività artistiche, culturali, educative e ricreative, che coinvolgeranno sia i bambini che gli adulti residenti nel Comune di Priolo Gargallo.
«Esprimo l’entusiasmo dell’Amministrazione comunale – ha dichiarato il sindaco Antonello Rizza – per aver essere riusciti a svestire Priolo di quegli abiti che lo vedevano come un paese a vocazione esclusivamente industriale. Con umiltà, siamo riusciti a far emergere quel desiderio che numerosi cittadini nutrivano da tempo, di poter esprimere la propria arte e farla conoscere alla collettività. Pertanto, abbiamo condiviso la richiesta pervenuta dall’associazione “Trinakrea” di garantire agli artisti di ogni associazione priolese un locale nel quale potersi riunire, con l’intento di scambiarsi idee, di avviare attività e corsi di formazione, promuovendo quel risveglio culturale di cui il paese tanto necessita. L’attuale Amministrazione comunale, infatti, ha creduto, sin dall’inizio, che Priolo possieda delle grandi potenzialità artistico – culturali, che andavano messe in evidenza, nonché testimonianze storico – archeologiche da valorizzare le quali, grazie al progetto “In volo su Priolo”, hanno avvicinato al territorio circa quarantamila visitatori in un anno».
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