Se in alcune procure d’Italia il processo penale telematico è stato stoppato, a Siracusa – causa diversi disagi – si procede a singhiozzo. Insomma, l’alba di quello che dovrebbe essere uno strumento utile per snellire l’iter della giustizia (penale) al momento sembra essere un ulteriore ostacolo che ne dilata i tempi. Nelle ultime ore diverse procure d’Italia (Roma, Napoli e Milano su tutte) pare abbiano “stoppato” momentaneamente il sistema App del Ministero della Giustizia. A Siracusa, invece, la “sospensione” è parziale e si viaggia sul doppio binario: digitale e quello classico del cartaceo.
La presidente del Tribunale di Siracusa, Dorotea Quartararo, ha segnalato le criticità che la struttura aretusea sta affrontando ed è in attesa della relazione del Magrif (Magistrati di riferimento per l’innovazione), il cui compito è quello di rilevare le richieste e le necessità dell’ufficio e le criticità esistenti, suggerendo le soluzioni idonee. E solo a quel punto si potrà avere un quadro più chiaro di cosa è successo e di quali contromisure prendere. Ma per adesso, interpretando un po’ le parole della Quartararo, con l’utilizzo del doppio binario si fa di necessità virtù, provando a salvare il salvabile.
L’associazione nazionale magistrati già da tempo si era dimostrata particolarmente critica nei confronti del nuovo sistema telematico, mentre il Consiglio superiore della Magistratura (Csm), attraverso la settima commissione ha dato incarico alla Struttura tecnica dell’organizzazione di verificare la rilevanza e l’entità dei dichiarati malfunzionamenti affinché la Commissione ne valuti in tempi ristretti il loro impatto sull’organizzazione e l’efficienza degli uffici giudiziari.
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