Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Antonio Annino, dirigente provinciale di Fratelli d’Italia, già consigliere comunale di Melilli, in merito alla qualità dell’aria:
“Dopo tre anni di Presidenza della Commissione Ambiente dell’ARS, sette anni da sindaco e un’esperienza da consigliere comunale proprio a Melilli, nel cuore della zona industriale, Giuseppe Carta si è accorto che esiste un problema di qualità dell’aria. Un problema che, a giudicare dalle sue dichiarazioni recenti, pare sia sbucato all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno. Eppure, la questione dell’ozono non è una scoperta dell’ultima ora. È dagli anni Duemila che si pubblicano rapporti, si annunciano protocolli, si convocano tavoli e si producono Piani Regionali della Qualità dell’Aria.
La differenza è che, fino a ieri, di queste promesse si parlava sottovoce, con discrezione, preferibilmente in qualche corridoio istituzionale. O forse in qualche ufficio climatizzato, lontano da chi respira ogni giorno l’aria di Melilli, Priolo, Augusta e Siracusa. Adesso, improvvisamente, si scopre l’urgenza di “dire basta ai silenzi”. Magari un riferimento inconsapevole proprio al suo di silenzio, visto che la Presidenza della Commissione Ambiente l’ha conquistata a fine 2022, che da oltre sette anni è anche sindaco del Comune di Melilli e che, da allora, di iniziative davvero incisive si fatica a trovarne traccia, a parte qualche comunicato stampa dai toni sempre trionfali.
Questa è una tematica prettamente regionale. È la Regione che deve lavorare sul Piano della Qualità dell’Aria, definire gli standard. Ed è l’ARPA Sicilia, insieme al CIPA e alla Provincia, che svolge il monitoraggio tecnico e certifica i dati. La verità è che l’argomento non può diventare un palcoscenico per proclami estivi, né un’occasione per fare passerelle mediatiche che evaporano più in fretta dell’ozono sotto le lune di luglio. La qualità dell’aria va affrontata con responsabilità e serietà. E soprattutto va affrontata coinvolgendo tutti gli attori competenti, l’ARPA, la Provincia Regionale, i responsabili della zona industriale, le organizzazioni dei lavoratori e i Comuni, in un percorso che porti a soluzioni attuabili, concrete, realistiche. Non si tratta di inventare nemici o di cercare un colpevole di turno a cui scaricare ogni responsabilità. Serve un approccio collaborativo, basato sui dati e sulla consapevolezza che solo un confronto serio e continuo tra istituzioni, enti di controllo e imprese potrà produrre risultati concreti e non l’ennesima stagione di accuse reciproche.
Non servono promesse roboanti né ordini del giorno che finiscono nel dimenticatoio. Un po’ di chiarezza tecnica non guasta, l’ozono si forma quando le alte temperature e il forte irraggiamento solare reagiscono con i precursori emessi da impianti e traffico, ossidi di azoto e composti organici volatili. L’inversione termica estiva trattiene l’aria vicino al suolo, aggravando ulteriormente il problema. Cosa che Carta dovrebbe sapere bene, visto che è anche dipendente della zona industriale. Questi meccanismi sono noti da almeno vent’anni, e se qualcuno se ne stupisce solo oggi, forse dovrebbe domandarsi come mai, in tre anni di Presidenza, in sette anni da sindaco e in tanti di militanza amministrativa, abbia scoperto solo adesso.
Già da diversi anni si discute di Piani Regionali e di cronoprogrammi e misure da mettere in campo
per la riduzione delle emissioni. La qualità dell’aria non si conquista con i post e le conferenze stampa: si conquista in un lavoro collaborativo e di squadra fra tutti gli attori interessati. Ben venga la discussione purché sia accompagnata da atti concreti e non sia solo un nuovo spettacolo di stagione”.
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