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Recano (Fiom) su polo di Priolo: “Per salvaguardare territorio necessario nuovo modello industriale”

Recano: "Intercettare gli investimenti previsti dal Pnrr e traghettare il territorio verso un nuovo modello industriale in linea con il processo di transizione energetica"

“In Italia il settore della raffinazione, caratterizzato da un sistema industriale che da decenni fa profitti puntando sullo sfruttamento del lavoro e non sull’innovazione dei processi e dei prodotti, è inserito in un processo irreversibile che ha decretato per il 2035, la fine dei motori endotermici puntando alla loro sostituzione con quelli elettrici”,  a dirlo è il segretario della Fiom di Siracusa, Antonio Recano, facendo un focus sul quadro locale.

“Nel Petrolchimico di Priolo questo processo declina tra l’incapacità sistemica delle imprese, la mancanza di politiche industriali capaci di indicare in modo chiaro i settori strategici, i tempi e le risorse finanziare necessarie a conseguire gli obiettivi per realizzare questa nuova rivoluzione industriale. Un combinato disposto che rischia di far sparire un intero distretto industriale, con sviluppi economici e sociali gravissimi che comprometterebbero alla base la stessa coesione sociale. – continua Recano – Ma mentre negli altri paesi sono partiti progetti, si è definito dove e come spendere i soldi, sono chiare le priorità e gli obbiettivi, l’Italia non si è dotata ancora di un piano energetico adeguato intestandosi a favore di camera false soluzioni che sul nostro territorio sono rappresentate dai successivi decreti che hanno salvato Lukoil e Ias.”

“Per salvaguardare industria, occupazione e ambiente occorre immaginare un nuovo modello industriale che valorizzi le potenzialità che il polo petrolchimico ha per intercettare le opportunità offerte dal Pnrr e affermare una diversa, moderna e competitiva visione di sviluppo. Una visione che punti alla qualità dei prodotti, alla sostenibilità ambientale e a quella sociale preservando i livelli occupazionali. – afferma il segretario – Occorre partendo dalla sostenibilità ambientale costruire un progetto condiviso con il territorio, le comunità e le istituzioni locali per pretendere dal Governo e dalle imprese certezze sul futuro del Petrolchimico. Futuro che passa anche attraverso la costruzione di un polo metalmeccanico moderno, avanzato e indipendente dal polo petrolchimico, proiettato in una giusta visione di industria green e di economia circolare.”

“Un distretto metalmeccanico che potrebbe avere a disposizione officine attrezzate, imprese e maestranze specializzate, fondali marini adeguati e infrastrutture moderne. Le aree di Punta Cugno e Marina di Melilli mostrano condizioni e caratteristiche difficilmente riscontrabili altrove, che se valorizzate potrebbero intercettare gli investimenti previsti dal Pnrr e traghettare il nostro territorio – conclude Recano – verso un nuovo modello industriale in linea con il processo di transizione energetica che sta interessando il mondo intero.”


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