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Reti idriche colabrodo e fondi Pnrr, “ecco la vera ragione per cui la provincia di Siracusa è a secco”

Il deputato nazionale pentastellato torna a rivolgersi ai Comuni inadempienti. "Una volta di più, in questa corsa contro il tempo per ottenere le risorse del Pnrr dedicate agli acquedotti, chiedo ai pochi sindaci del siracusano che non hanno ancora provveduto, di adempiere ai loro compiti con l'adesione all'Ati"

Ho letto alcune valutazioni sui mancati investimenti per la rete idrica siracusana francamente sorprendenti. Se in provincia di Siracusa non ci sono finanziamenti Pnrr per intervenire su acquedotti colabrodo, questo avviene per un semplice motivo: non è ancora operativa l’Ati, manca l’approvazione dello statuto da parte di alcuni consigli comunali e senza la piena operatività dell’Assemblea Territoriale Idrica non si può partecipare ai bandi che hanno messo sul piatto risorse fondamentali per un necessario ammodernamento delle nostre reti idriche“.

Il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) torna su di un tema che lo aveva già visto prodursi in una serie di solleciti ed incontri con vari amministratori locali, nel tentativo di non perdere i fondi del Pnrr in un ambito dove, è innegabile, troppi sono gli sprechi ed i guasti. Già nei giorni scorsi, proprio per la mancata operatività dell’Ati idrico di Siracusa aveva visto respinta la richiesta di 30 milioni di euro a valere sul Pnrr per la realizzazione di alcuni importanti progetti per ammodernare la rete.

La provincia di Siracusa non ha potuto partecipare al primo bando, scaduto nei mesi scorsi – prosegue Ficara -. Ora ha mancato anche la prima tranche di interventi previsti dal secondo bando e rischia di restare fuori anche dalla seconda tranche, in scadenza ad ottobre. Il motivo, come ho già avuto modo di spiegare in più occasioni, è il mancato avvio della gestione del servizio idrico da parte del soggetto istituzionale individuato dalla legge (del 2015), cioè l’Ati, condizione richiesta per partecipare al bando”.

Il parlamentare nazionale si rivolge poi al deputato regionale all’Ars Giovanni Cafeo che in un recente intervento ha sostenuto come i mancati finanziamenti sarebbero la prova del fallimento della gestione pubblica. “Mi permetto di replicare – dice – che non può essere così: per il semplice motivo che il servizio idrico non è ancora a guida pubblica. Semmai, la situazione in cui si ritrovano le reti cittadine in provincia di Siracusa mostra il fallimento della gestione privata. Senza andare lontano, basta pensare a Sai 8, ai mancati investimenti e ad alcune operazioni oggetto di interesse della magistratura“.

Infine il deputato nazionale pentastellato torna a rivolgersi ai Comuni inadempienti. “Una volta di più, in questa corsa contro il tempo per ottenere le risorse del Pnrr dedicate agli acquedotti, chiedo ai pochi sindaci del siracusano che non hanno ancora provveduto, di adempiere ai loro compiti con l’adesione all’Ati, unico e vero modo per dare un senso alla gestione pubblica dell’acqua e intercettare qui finanziamenti assolutamente necessari“.


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