Ultime news

Riforma Circoscrizioni: E’ Dibattito Acceso In Consiglio Comunale

Si è tenuto stamattina il consiglio comunale aperto sulla riforma del decentramento amministrativo e l’istituzione delle municipalità.

Alla convocazione hanno risposto il sindaco, Roberto Visentin, l’assessore al Decentramento, Franco Zappalà, il dirigente del settore Decentramento, Vincenzo Migliore, i nove presidenti dei consigli di quartiere, il difensore civico, Domenico Trapanese, l’avvocato Salvo Salerno dell’associazione “Quartieri fuori dal comune”.

I lavori sono stati aperti dal presidente, Edy Bandiera: “Vanno considerate tutte le ipotesi, da quella più traumatica, come la soppressione delle circoscrizioni, ma va considerato che qualsiasi scelta troverà applicazione solo dalla prossima scadenza elettorale amministrativa e che la Regione ha ancora quattro anni e mezzo per legiferare”.

Per l’assessore Franco Zappalà, colpire i quartieri significa mettere in crisi quel rapporto tra le istituzioni e i cittadini che consente di qualificare gli interventi sul territorio. La riforma deve avere la gente come punto di riferimento, ma sul punto vanno evitate demagogie e posizioni personalistiche. Qualsiasi decisione sarà, dipenderà dalla legge che ci troveremo ad applicare. Ci viene imposto di tagliare i costi della politica e in questo senso l’Amministrazione si sta muovendo, iniziando dal numero degli assessori che scenderà da 12 a 10”.

Il sindaco, Roberto Visentin, anche in riferimento a manifesti anonimi apparsi stamattina sui muri della città, ha denunciato la presenza sulla materia di un clima in cui vengono strumentalizzate questioni che non hanno alcune legame. Sul tema, noi siamo chiamati ad eseguire ciò che è previsto nella Finanziaria del 2007. Inoltre la Regione deve legiferare e se non lo farà rischia di perdere 40 milioni di euro di trasferimenti dallo Stato destinati agli enti locali. Oggi – ha sottolineato il sindaco – si ragiona su una ipotesi di legge regionale che prevede circoscrizioni solo a Palermo, Catania e Messina; altra soluzione prospettata è di prevedere fino ad un massimo di quattro quartieri. Qualunque sarà l’esito, tuttavia, nessuna responsabilità potrà essere imputata al sindaco o alla giunta, così come è evidente che nell’opera di taglio dei costi della politica tutte le istituzioni, a qualsiasi livello, dovranno svolgere il loro ruolo”.

L’intervento tecnico è stato affidato al dirigente Vincenzo Migliore, che è partito dall’ipotesi di realizzare quattro circoscrizioni, presa in considerazione alla fine dello scorso anno (assessore Paolo Romano) “tenendo conto – ha detto – della necessità di garantire le specificità di Cassibile e Belvedere. […] Sul fronte della la riforma delle circoscrizioni potrebbe comportare un risparmio fino a 500 mila euro, ma non va dimenticato il rapporto costi/benefici per le conseguenze che i tagli avrebbero sul circuito democratico e decisionale”.

Secondo l’avvocato Salvo Salerno, non esiste ad oggi un obbligo a portare a quattro i quartieri della città”, e altri comuni italiani si stanno ribellando al principio che prevede una circoscrizione ogni 30 mila abitanti. Secondo Salerno, “quella norma risponde ad una logica aberrante, che comunque non si applica in Sicilia in virtù del comma 32 bis della Finanziaria del 2007, introdotto in un secondo tempo, che salvaguardia le regioni a statuto speciale”. Il professionista ha detto che “il consiglio comunale oggi gode di piena libertà di movimento” e poi ha presentato la sua proposta: “non tagliare le istituzioni ma gli uomini, difendendo gli organi vicini ai cittadini ma molto più snelli, eleggendo rappresentanze anche di un quinto rispetto a quelle attuali”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni