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Scherma Siracusa, quarant’anni di vita e un sogno: trovare luoghi più idonei dove continuare a sfornare talenti

Oggi il Club Scherma Siracusa conta oltre 50 tesserati al proprio attivo

Un club vivo e attivo da ormai 40 anni e che, stando alle parole del suo “storico” maestro, Antonio Cannarella, spera di trovare un nuovo spazio per poter continuare a proseguire l’attività nel migliore dei modi. Quella del club scherma Siracusa è una storia che parte da lontano ma che risiede da tempo in uno spazio inadeguato per quelli che sono gli standard richiesti.

Spiace – dice Stefano Barrera, maestro del Club Scherma Siracusa e già campione del mondo di fioretto a squadre con la nazionale azzurra – dover lavorare in spazi così angusti, che comportano delle difficoltà anche solo per atleti di medio livello. Da cinque anni il Club ha una squadra che milita nel campionato di A2 di fioretto e purtroppo tolto qualche plauso non c’è stato alcun sostegno alle nostre attività”. Ma nonostante questo si continua a fare di necessità virtù, e soprattutto a sfornare atleti di livello. “La scherma negli ultimi anni – dice il maestro Cannarella – si è evoluta parecchio, soprattutto dal punto di vista atletico, ma per fortuna siamo sempre riusciti a dire la nostra in pedana. Sugli spazi la nostra difficoltà nasce dal fatto che abbiamo bisogno di un ambiente in esclusiva, perché per montare e smontare pedane e apparecchiature ci vuole tempo”.

Entrambi i maestri concordano nel ritenere che l’avvicinamento alla scherma, avvenga il più delle volte a seguito delle Olimpiadi. Anche perché si tratta di una disciplina che da sempre ha fatto la voce grossa nel medagliere azzurro. Oggi il Club scherma Siracusa conta oltre 50 tesserati di diverse età, e l’avvicinamento alla disciplina si è reso possibile grazie all’abbattimento dei prezzi per l’acquisto dei materiali (maschera, armi, guanto e divisa), dovuto anche alla “globalizzazione”. “Sicuramente i prezzi si sono abbassati rispetto a una decina di anni fa – dicono i due – anche grazie all’arrivo di nuove marche e a un mercato dell’usato, ma resta comunque uno sport con degli attrezzi che quindi chiede un minimo sforzo da parte delle famiglie”.

Chiosa finale per quelli che sono gli obiettivi e i sogni futuri. “La speranza – conclude Antonio Cannarella – è di poter incrociare le armi in un locale più adatto per poter portare avanti questo sport con successo, amore e passione. Anche se sono certo che grazie a Stefano (Barrera, ndr) e gli altri maestri più giovani come Francesca Cannarella e Giuseppe Carrubba i successi arriveranno comunque.”


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