Il sindaco di Solarino, Giuseppe Germano, potrà continuare ad amministrare senza Consiglio comunale fino a fine mandato. Lo ha stabilito il Tar di Catania respingendo il ricorso avanzato dai sei consiglieri di opposizione, nello specifico l’ex sindaco Seby Scorpo, Carmelo Carpinteri, Savatore Oliva, Giuseppe Pelligra, Concetta Pricone ed Emilio Terranova, a seguito del decreto di scioglimento del civico consesso decretato dalla Regione dopo le dimissioni in massa di sei consiglieri comunali sui 12 totali previsti per Solarino. La Regione, con decreto firmato dal presidente Renato Schifani, aveva rilevato infatti che le dimissioni della “maggioranza assoluta” dei componenti hanno determinato la riduzione della composizione del Consiglio comunale in misura tale da non consentire il raggiungimento del numero legale minimo per la funzionalità dell’organo. Ma è proprio su questo punto che verteva il ricorso dei sei consiglieri di opposizione che hanno presentato ricorso al Tar di Catania, sostenendo non fosse maggioranza assoluta. Per legge infatti la cessazione del Consiglio comunale avviene per dimissioni contestuali “della maggioranza assoluta dei componenti” e si parla di maggioranza assoluta quando si raggiunge un “quorum funzionale fissato in più della metà degli aventi diritto al voto”. Sei su 12 non è più della metà, ma il 50% esatto.
In realtà, però, un parere del Cga del 1998 chiarisce la questione ricordando le disposizioni del decreto 6 del 1955: “un consiglio, per esempio, di venti componenti, si scioglie quando abbia perduto dieci consiglieri, perché non è più in grado di adottare le decisioni che richiedono, il quorum funzionale della maggioranza assoluta (undici)” e quindi “il Consiglio non è più numericamente in grado di esprimere la maggioranza assoluta, essendo questa la condizione sufficiente per lo scioglimento dell’organo”. E infatti i giudici etnei propendono più per questa tesi, aggiungendo che “anche ove si aderisse alla (diversa) tesi propugnata dai ricorrenti – secondo cui, ai fini della decadenza, occorra la maggioranza assoluta (e non la metà) dei Consiglieri assegnati -, in ogni caso, alla luce delle disposizioni statutarie e regolamentari del Comune di Solarino non potrebbe pervenirsi a soluzione diversa rispetto a quella qui confutata (ossia la decadenza del consiglio comunale), nell’impossibilità di ripristinare il quorum strutturale per la validità delle sedute”.
E quindi, nel Comune di Solarino le dimissioni della metà dei Consiglieri comunali comportano, in ogni caso, la decadenza del consiglio comunale per mancanza del quorum strutturale prescritto dalla normativa (locale e regionale) per l’adunanza di prima seduta, con conseguente impossibilità di surroga del Consigliere e, più in generale, di funzionamento dell’organo.
E il sindaco Peppe Germano ha annunciato l’arrivo della sentenza del Tar con un video pubblicato poco fa sui social. “Il mio sorriso credo la dica lunga quello che sto per dirvi – dice tenendo tra le mani una alquanto simbolica clessidra – perché poche ore fa ci è arrivata la sentenza del Tar sul decadimento del consiglio comunale. Sentenza che ci dà ragione: mettiamo così una pietra tombale su una vicenda di cui eravamo certi, sin dal giorno in cui i consiglieri avevano deciso di dimettersi. Poi ci sono stati gli avvelenatori di pozzi, che hanno tentato di gettare discredito su tutti, sul sottoscritto e sulla magistratura. In questi mesi, però, noi abbiamo lavorato in silenzio ma con il sorriso, con la certezza di essere dalla parte del giusto. Cosa che ci è stata confermata. Adesso ci sono mille giorni insieme”.
Luca Signorelli
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