Sgombriamo subito il campo da qualsiasi possibile strumentalizzazione: SiracusaNews, il suo network e i suoi giornalisti, non tifano per nessuno degli aspiranti sindaci nelle 6 città chiamate al voto tra poco più di due settimane. In compenso, però, SiracusaNews, il suo network ed i suoi giornalisti tifano per il dialogo, per il confronto, per il rispetto dei ruoli e delle parti. Ed anche per le corrette definizioni.
Ecco: ieri ci è capitato di leggere un post della pagina di un candidato a sindaco che riprende un nostro articolo con le dichiarazioni di un esponente politico il cui movimento civico quest’anno non parteciperà alla competizione elettorale. Sia chiaro, il post non ha nulla contro di noi, la nostra redazione e i nostri giornalisti.
Ci fa meno piacere, però, che l’articolo venga declassato a “post” apparso su “un canale online”. Questo ci dispiace. Ed anzi, a dirla tutta ci fa anche arrabbiare: per anni e da anni combattiamo le fake news, abbiamo intrapreso una battaglia insieme a tante altre redazioni e insieme con altri colleghi per cercare di far rispettare la categoria così come noi siamo i primi a rispettare politici, professionisti e forze dell’ordine, seguendo quelle regole deontologiche che studiamo ed a cui dobbiamo attenerci, certe volte ancor più scrupolosamente in un contesto in cui le querele intimidatorie volano a destra e a manca.
Siamo arrabbiati. Un articolo non può essere definito un post, una redazione giornalistica, con tanto di direttore responsabile, iscrizione al Tribunale e con tutti i suoi collaboratori iscritti all’Ordine dei Giornalisti, non può diventare un canale online.
Siamo arrabbiati, che sia chiaro non vuol dire che siamo offesi. Scusate se ve lo abbiamo raccontato.
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