Lunedì sera il Rotary Club Siracusa ha avuto ospite Matteo Melluzzo, giovane stella dell’atletica italiana e autentico orgoglio per la città. Melluzzo, uno dei quattro protagonisti della staffetta 4×100, che ha trionfato agli Europei 2024 e quarto classificato con i compagni di staffetta alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha incantato i presenti con la sua umiltà e la sua determinazione.
L’atleta, attualmente membro delle Fiamme Gialle, ha condiviso il suo percorso, descrivendo il lavoro incessante che svolge quotidianamente per raggiungere i suoi obiettivi. Fondamentale, ha raccontato, è stato il supporto del suo allenatore, il Prof. Filippo Di Mulo e del suo mental coach Luca Cianci, entrambi siciliani, così come del suo 1° allenatore, suo padre Gianni, che è stato coach di Matteo Melluzzo fino allo scorso anno. E, in quest’ottica, Melluzzo ha sottolineato l’importanza della sua famiglia, che non ha mai smesso di sostenerlo, come confermato dalla mamma Nadia, esperta nel cercare l’equilibrio tra le varie esigenze familiari e la presenza di un campione in casa, specialmente ora che si sta affacciando al mondo del professionismo.
Matteo ha parlato senza filtri ai soci del Rotary di Siracusa dei sacrifici che ha dovuto affrontare per abbracciare un percorso fatto di allenamenti rigorosi e programmati nei minimi dettagli, rinunce ripagate, comunque, dalle immense soddisfazioni che lo sport sa regalare.
Dopo averlo ascoltato sui temi più disparati, dalla vita nel “caldo” Villaggio Olimpico durante i Giochi, ai rapporti con i fans, ai social dai quali fa “switch off” per mantenere la concentrazione, alla necessità di recuperare l’enorme quantità di energie consumate in gara, alla sua preferenza per la prima frazione e nel consegnare subito il testimone, fino al “dopo carriera agonistica”, è emerso un Melluzzo “macchina da guerra con un viso angelico”, un’immagine che riassume il contrasto tra la sua tenacia in pista e la sua umiltà fuori dal campo. Terminando con uno sguardo al sociale, alla necessità di guardare alla multietnicità dell’atletica italiana, come ad una risorsa, sottolineando che ancora il percorso in Italia è lungo, e che occorre affrontarlo.
Un ragazzo legato alla città che lo ha visto crescere, che ha un cruccio nel vedere il nostro storico Campo Scuola “Pippo Di Natale” in uno stato non adeguato alla sua storia, una struttura nella quale si potrebbero ospitare meeting della Nazionale, visto anche il patrimonio culturale che lo circonda, nonchè tenendo conto del privilegio di avere un clima che permette allenamenti invernali senza problemi. E Matteo sottolinea come non esista solo il calcio, ma occorra fare in modo che le eccellenze possano emergere agevolmente, senza che si renda necessario andar via dalla propria città come hanno fatto lui e altri.
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