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Servizio idrico: stop improvviso. Il Cga accoglie il ricorso di Palazzolo: si complica l’iter per la nuova gestione di Aretusacque

"Il Comune di Palazzolo Acreide – insiste il sindaco Salvatore Gallo – vuole mantenere la gestione autonoma del servizio"

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha accolto il ricorso del Comune di Palazzolo Acreide, annullando il provvedimento dell’Assemblea Territoriale Idrica (Ati) di Siracusa con cui era stata accertata l’insussistenza dei requisiti per la gestione autonoma del servizio idrico integrato. Un vizio di legittimità formale che, pur non ribaltando al momento l’intero impianto della gara, rischia di allungarne ulteriormente i tempi.

Il Comune di Palazzolo aveva deciso di ricorrere alla giustizia amministrativa per chiedere di proseguire nella gestione in house del servizio idrico. Dopo il primo diniego da parte del commissario ad acta nominato dalla Regione Siciliana per conto dell’Ati, il Comune aveva impugnato il provvedimento davanti al Tar di Catania, che nel 2021 lo aveva annullato. Quella sentenza non è mai stata appellata, ed è quindi passata in giudicato.


L’Ati Idrico avrebbe dovuto riesaminare il procedimento tramite lo stesso commissario ad acta, che aveva adottato il provvedimento iniziale. Invece, ha demandato la valutazione al Direttore Generale dell’Ati, figura non titolata a esprimersi nel merito della gestione, poiché investita di soli compiti organizzativi e gestionali. Il diniego emesso è dunque stato impugnato per incompetenza dell’organo: secondo il Cga, il potere di decidere spettava ancora al commissario ad acta.

L’accoglimento del ricorso comporta la rimessione dell’istruttoria all’organo legittimamente competente, bloccando di fatto l’estensione della gestione unica del servizio da parte della nuova società Aretusacque, almeno per quanto riguarda Palazzolo.

Proprio lo scorso 27 gennaio, la commissaria dell’Ati Rosaria Barresi aveva ufficializzato l’aggiudicazione definitiva della gara d’appalto per la gestione del Servizio Idrico Integrato in provincia di Siracusa: una concessione trentennale da oltre 1,2 miliardi di euro, affidata al Raggruppamento Temporaneo di Imprese composto da Acea Molise Srl e Cogen Spa. La nuova società mista dovrebbe essere partecipata per il 51% dai Comuni e per il 49% dal privato.

Il piano prevede interventi su 2.000 km di rete idrica e 1.300 km di rete fognaria, con investimenti per 366 milioni di euro in 19 comuni della provincia, esclusi Cassaro e Buscemi. L’obiettivo dichiarato: servire oltre 390.000 abitanti con un sistema più efficiente.

Ora, però, il percorso si complica. La sentenza del Cga potrebbe determinare due scenari: o l’Ati riproporrà un nuovo diniego, potenzialmente aprendo a un ulteriore contenzioso; oppure Palazzolo potrebbe essere definitivamente escluso dalla gestione unitaria, continuando con la propria gestione in house, come richiesto. Ma a quel punto bisognerebbe comprendere se in questo modo potrebbero cambiare le condizioni del bando, con il rischio che questo possa essere impugnato.

“Il Comune di Palazzolo Acreide – insiste il sindaco Salvatore Gallo – vuole mantenere la gestione autonoma del servizio. Così facendo, i nostri cittadini pagherebbero il 200% in meno rispetto alle tariffe applicate a Siracusa”.


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