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Settimana cruciale per il destino di Isab Lukoil: venerdì il tavolo al Mise. Uil si sfila dallo sciopero, Cgil, Cisl e Ugl lo confermano

Dicembre è ormai alle porte, e la Isab Lukoil non avrà più prodotto da raffinare

Settimana cruciale per il destino della raffineria Isab di Lukoil, in vista del 5 dicembre, quando scatterà l’embargo al petrolio russo e una reazione a catena che potrebbe lasciare a casa dai 7.000 ai 10.000 operai.

La Uil Sicilia, che in un primo momento aveva deciso di aderire allo sciopero generale del 18 novembre al petrolchimico, ha fatto sapere di essersi sfilata, in quanto, nello stesso giorno a Roma nella sede del Mise si terrà il vertice tra governo, parti sociali e manager della Lukoil per decidere del futuro del colosso del petrolio, con le mani legate per via del blocco delle linee di credito delle banche che gli impediscono di comprare grezzo da altri paesi che non siano la Russia.

Dicembre è ormai alle porte, e la Isab Lukoil non avrà più prodotto da raffinare. Il Governo, con il ministro delle Imprese Adolfo Urso, ha più volte indicato la strada dell’intervento della Sace, la controllata del Mef che darà la sua garanzia alle banche per riaprire il credito a Lukoil. La Uil Sicilia afferma di non essere d’accordo con lo sciopero, proclamato prima della convocazione dell’incontro al Mise, ed il 18 novembre terrà, invece, “un presidio dinanzi al Ministero in modo da far sentire e vedere la presenza dei veri protagonisti: i lavoratori di Lukoil e del petrolchimico siracusano. Questa è una vertenza di rilievo nazionale. Merita, quindi, di oltrepassare i confini territoriali e raggiungere i luoghi delle istituzioni politiche perché a esse spetta offrire soluzioni concrete e immediate rispondendo anche alle nostre richieste di intervento della Sace e di nazionalizzazione”.

Cgil, Cisl e Ugl Siracusa mantengono, a loro volta, la linea della fermezza e ricordano che lo sciopero era stato programmato insieme alla Uil. “Abbiamo accolto con cauto ottimismo – dicono le segreterie di Cgil e Cisl Siracusa – la convocazione del tavolo tecnico al Mise, ma la nostra mobilitazione poggia su una piattaforma più ampia dove la vicenda Lukoil è solo una parte. Il 18 novembre resta la data scelta unitariamente da Cgil, Cisl e Uil per accendere i riflettori sull’intera economia di questa provincia”. Inoltre, “non è secondario che alla mobilitazione abbiano aderito tutte le associazioni datoriali, la Chiesa, partiti e movimenti, la Scuola, sindaci e istituzioni”.

La Regione Siciliana, intanto, ha fatto sapere che sarà “al tavolo con il ministro Urso per contribuire con spirito costruttivo alla soluzione della vicenda. L’obiettivo inderogabile – ha detto il presidente, Renato Schifani – è la tutela dei posti di lavoro legati allo stabilimento e all’indotto, che la nostra Isola non può permettersi di perdere e noi faremo tutto il possibile per difenderli. Questo nella piena consapevolezza che il governo nazionale adotterà ogni iniziativa volta alla positiva soluzione della vicenda”.


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