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Si è dimesso il sindaco di Floridia Giovanni Limoli: “io tradito da Salvo Burgio”

La comunicazione prima della prevista riunione di Consiglio comunale che alle 15,30 di oggi voterà la mozione di sfiducia

Traditore, Giuda. Con queste parole Gianni Limoli ha definito Salvo Burgio. Rivali al primo turno di elezioni, alleati contro Orazio Scalorino al ballottaggio, una volta entrati al Palazzo comunale l’unione fra loro ha iniziato a farsi sempre meno solida, fino alla rottura definitiva sancita dall’uscita dall’amministrazione del vice sindaco e assessore Burgio che, comunque, ha continuato, con i suoi Consiglieri comunali di riferimento, a sostenere Limoli.

Oggi il primo cittadino, a poche ore dalla mozione di sfiducia, e poco prima di annunciare le proprie dimissioni, si toglie qualche sassolino dalla scarpa e racconta la sua versione della storia. Manifestando apertamente, davanti alla stampa e in diretta streaming dall’aula consiliare tutto il suo pentimento per essersi alleato con Salvo Burgio. “Non lo avessi mai fatto – ha ammesso Limoli -. Per dieci mesi è stato con me, poi si è dimesso creandomi numerosi problemi nella maggioranza, per non parlare del discredito che ha gettato su di me dentro e fuori dal Palazzo municipale. Ora si è unito ai perdenti sposando la mozione di sfiducia”.

“Quando mi sono insediato ho trovato un Comune in condizioni finanziarie pessime – ha ribadito Limoli -, tanto che avevo pensato di dichiarare il dissesto ma me lo hanno sconsigliato. Nonostante questa grave crisi economica ho cercato di fare quante più cose possibile e, a oggi, l’elenco di ciò che ho realizzato è lungo, anche per questo non ho tenuto fede alla promessa che avevo fatto di rimettere il mio mandato nel caso in cui avessi perso la maggioranza: perchè mi sono reso conto che, volendolo veramente, si può fare molto anche senza maggioranza in Consiglio comunale”.

Più volte Gianni Limoli ha sottolineato la mole di debiti lasciati dalla passata amministrazione e questa mattina lo ha fatto ancora una volta mostrando anche i dati relativi a una notan della Corte dei Conti su delle criticità rilevate nel Rendiconto 2015 e nel bilancio di Previsione 2016, relativi a “illegittima espansione della capacità di spesa e uscite non sostenute da un’effettiva copertura finanziaria”.

E a proposito di soldi, c’è un’altra promessa non mantenuta, relativa ai compensi di sindaco e assessori. Anche in questo caso Limoli rivolge accuse all’ex alleato Salvo Burgio. “Nel mio programma non si era mai parlato di lavorare gratis – ha spiegato – è stato Burgio a fare questa promessa senza nemmeno chiedere il mio parere”

Firmate le dimissioni un paio d’ore fa, saranno effettive fra 20 giorni, come previsto dalla legge. A quel punto, sindaco e Giunta decadranno ufficialmente mentre resterebbe in carica il Consiglio comunale che lavorerebbe con il commissario ad acta inviato dalla Regione per guidare il comune fino alle nuove elezioni. Alle 15,30 di oggi, però, il Consiglio comunale si riunirà in ogni caso per votare la mozione di sfiducia, unico punto all’ordine del giorno, facendo così decadere anche il Civico consesso.


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