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Si rafforza la presenza universitaria a Siracusa e al via i lavori a Palazzo Impellizzeri: ospiterà il nuovo corso “Beni culturali-curriculum Promozione del patrimonio culturale”

In totale sono previste, sui tre livelli 11 aule più piccole, 3 aule, 7 studi, 3 spazi comuni, 7 blocchi servizi igienici

La nuova organizzazione dell’Università a Siracusa che, accanto allo storico corso in Architettura, vedrà affiancati il corso in “Beni culturali- curriculum Promozione del patrimonio culturale” e vedrà il ritorno in città della “Scuola di specializzazione in Beni archeologici”. Ed ancora il punto sullo stato complessivo degli edifici universitari presenti a Siracusa, con la consegna proprio oggi dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Impellizzeri, destinato ad essere sede del nuovo corso universitario; e gli aggiornamenti sul progetto di ristrutturazione di Caserma Abela, che ospita la facoltà di Architettura, nella nuova denominazione di “Struttura didattica speciale di Siracusa in Archiettura e Patrimonio culturale, per un investimento di quasi 9 milioni di euro.

Questi gli argomenti trattati nel corso della conferenza stampa congiunta del sindaco Francesco Italia e del rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo, tenutasi stamani al Vermexio. Erano altresì presenti l’assessore con delega all’Università Fabio Granata, il direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche Marina Paino, il direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici Daniele Malfitana ed il vice presidente della Sds di Architettura Vito Martelliano.

Per il sindaco, Francesco Italia e per l’assessore Fabio Granata “la nascita della Struttura didattica speciale di Siracusa in Architettura e Promozione Culturale, la ripartenza della Scuola Speciale di Archeologia (dopo quella di Atene, la più antica al mondo e voluta da Paolo Orsi), la consegna dei lavori per la riapertura di Palazzo Impellizzeri ( entro 11 mesi ), i 9 milioni di euro per la ristrutturazione completa della Caserma Abela rappresentano i tasselli coerenti di un progetto della nostra Amministrazione finalizzato ad ampliare l’offerta formativa e universitaria a Siracusa e a far crescere una certa idea di Città, legata alla sua storia, al suo patrimonio ma anche alla sua spinta creativa e innovativa. Accrescere il numero di studenti in città significherà far circolare idee, visioni, economie. Siamo soddisfatti di questo ulteriore passo avanti e del rafforzamento del rapporto tra l’Ateneo di Catania e Siracusa”.

“L’Università di Catania- ha dichiarato il rettore Francesco Priolo- ha da poco tagliato il traguardo dei 25 anni di presenza nella splendida città di Siracusa e oggi viene a consolidare e intensificare questa presenza. Attraverso un investimento complessivo di oltre dieci milioni di euro per il recupero e la ristrutturazione delle sedi di palazzo Impellizzeri e della Caserma Abela, e l’istituzione di un unico coordinamento che sarà diretta espressione della Governance di Ateneo. La nuova “Struttura didattica speciale di Siracusa in Architettura e Patrimonio culturale”, infatti, coordinerà le attività del tradizionale corso di studi in Architettura, del nuovo corso in “Beni culturali curriculum Promozione del Patrimonio culturale” e della storica “Scuola di specializzazione in Archeologia”, una delle più antiche e prestigiose del Paese. Ringraziamo il Comune, il sindaco Italia e l’assessore Granata, ed il Consorzio universitario, per questa collaborazione che sta permettendo la realizzazione di progetti importanti e strategici per l’Ateneo e per Siracusa”.

Marina Paino, direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche ha rivolto un inviato ai giovani siracusani “a sfruttare questa opportunità, restando a studiare nella propria città in percorsi che oltretutto consentono di trovare lavoro nello stesso territorio. Occorre un salto di mentalità, che dobbiamo favorire impegnandoci tutti a promuovere le iscrizioni a questi corsi”.

Per Daniele Malfitana, direttore della Scuola di specializzazione in Archeologia “Siracusa e la sua offerta accademica attirano richieste anche da fuori regione, e stiamo crescendo anche grazie al sostegno dell’Ateneo e delle Istituzioni. A settembre saranno completati i lavori di palazzo Chiaramonte, la sede che ci ospita, e da questo anno partirà anche un nuovo indirizzo in Archeologia orientale”.

“Tutti noi di Architettura – ha detto Vito Martelliano, vice presidente della Sds – ringraziamo l’Università per aver scelto di compiere un investimento così importante nella sede aretusea. Mettere insieme a Siracusa, una delle capitali del distretto del sud est siciliano, tre discipline come Architettura, Archeologia e Beni culturali è una scelta di fiducia e visione, un valore aggiunto che sottintende la coerenza con un progetto di sviluppo basato sulla cultura”.

Nel corso della conferenza stampa è stata comunicata la consegna dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Impellizzeri destinato ad ospitare le attività del corso di laurea in “Beni culturali-curriculum Promozione del patrimonio culturale”, afferente al Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Ateneo catanese. Il corso è focalizzato su un settore strategico per un territorio a forte vocazione culturale e turistica, e punta alla tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali siciliani. Palazzo Impellizzeri è stato concesso in comodato d’uso gratuito per 50 anni dal Comune all’Università di Catania nell’ambito della convenzione firmata nel giugno 2020 dal sindaco Francesco Italia e dal magnifico rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, “per perseguire il consolidamento ed il potenziamento dell’offerta formativa garantita dall’Università a Siracusa”.

L’edificio sarà adibito a contenitore di attività didattiche, scientifiche e culturali: il progetto di ristrutturazione si propone quindi l’obiettivo di realizzare locali attrezzati a sale per seminari frontali, uffici e studi per docenti, ambienti comuni quali sale lettura. In totale sono previste, sui tre livelli 11 aule più piccole, 3 aule, 7 studi, 3 spazi comuni, 7 blocchi servizi igienici. L’intervento di ristrutturazione, inserito in un Programma di cofinanziamento ministeriale, prevede un investimento complessivo di 1 milione e 250 mila euro e lavori da completare entro 12 mesi dalla consegna.

Si è inoltre parlato del progetto di ristrutturazione di Caserma Abela che ospita la facoltà di Architettura, nella nuova denominazione di “Struttura didattica speciale di Siracusa in Archiettura e Patrimonio culturale”: inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche dell’Ateneo e nel Programma di cofinanziamento ministeriale di cui al DM 1274/2021 linea a, il progetto è finanziabile dal MUR fino al 60% del suo importo totale. L’investimento complessivo ammonta a circa 8 milioni e 800 mila euro. Il tempo previsto per la realizzazione delle opere è fissato in 24 mesi dalla consegna dei lavori.

Caserma Abela si sviluppa su tre livelli per una superficie utile di circa 5.400 mq. L’intervento previsto mira ad ottenere una sede universitaria antisismica, efficiente, accessibile in ogni sua funzione e ad ogni livello utile, in quanto rispettosa degli standard imposti dalla normativa vigente in materia di sicurezza, accessibilità ed efficientamento energetico.

Il progetto prevede una nuova configurazione architettonica degli spazi interni, la revisione del tetto ed il suo integrale rifacimento in corrispondenza del grande volume della nuova Aula magna; il completo rifacimento delle pavimentazioni, la sostituzione degli infissi e la rimodulazione dei servizi igienici. Prevista una nuova scala, sul lato Nord, che unirà verticalmente i tre livelli dell’edificio. Un ascensore sarà realizzato sul lato ovest, in adiacenza alla scala già esistente, rendendo l’edificio accessibile ad ogni tipologia di utente. La nuova Università avrà una Biblioteca di 400 mq; 9 laboratori didattici per circa 1000 mq; 8 aule per lezioni frontali per circa 1000 mq e 330 posti a sedere; un’ Aula magna di circa 350 mq per 210 posti a sedere; 3 aule studio per circa 40 posti a sedere; una zona ristoro al piano terra per circa 200 mq; 10 uffici amministrativi per 23 postazioni lavorative; 13 studi per i docenti con 21 postazioni.


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