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Sicurezza: “Non Bisogna Mostrare I Muscoli”

“Ritengo che non sia il modo migliore per approcciare questo argomento quello di esibire i muscoli. Anche in questo caso, come in ogni aspetto della vita di relazione, i muscoli per quanto possenti possano essere – senza cervello sono destinati alla lunga a soccombere”. A parlare è Mario Bonomo, deputato regionale del Partito Democratico in occasione dell’incontro dedicato ai temi della sicurezza svoltosi ieri all’Holiday Inn e promosso dall’Associazione “Segni Nuovi” e dal coordinatore del PD per i temi della giustizia, l’avv. Bruno Leone.

Un incontro aperto al contributo delle organizzazioni sindacali di categoria ed alle sigle sindacali dei lavoratori delle forze dell’ordine.
Quando poi nel corso dell’incontro l’attenzione si è spostata sul nodo del controllo dei flussi migratori Bonomo, senza mezzi termini, l’ha definito “un autentico spreco di risorse pubbliche l’utilizzo dei contingenti militari nelle nostre città. Da noi, a Siracusa, una presenza decisamente più discreta, al limite dell’invisibile, essendo i militari concentrati tutti nel centro di accoglienza di Cassibile. Una presenza che poco più di un mese fa, come tutti abbiamo avuto modo di leggere sui giornali o di seguire in tv, non è però certo servita ad evitare che si verificasse egualmente nel Centro una sorta di “rivolta” (mi si passi il termine). Ecco perché penso che illudersi di poter affrontare le questioni, assai complesse, legate alla sicurezza solo facendo ricorso al momento repressivo sia fuorviante. Per rispondere alle legittime esigenze ed aspettative di sicurezza della collettività si deve mettere in campo un intervento più organico, di ampio respiro, attento ai diversi aspetti sociali. Cavalcare un certo malcontento di certa parte della popolazione che invoca il pugno di ferro contro “l’altro” è una strategia che alla lunga non paga”.

“Nel nostro Paese si è imboccata una pericolosissima deriva illiberale
– ha continuato Bonomo in relazione ai più recenti interventi in materia del Governo – adesso si arriva addirittura a chiedere ai medici non più di aiutare chi è in difficoltà ma di denunciare chi, in regime di clandestinità, si è rivolto a loro per essere curato! Un fatto a dir poco aberrante. Ovvio poi che continuando su questa scia si autorizzino le ronde (per carità, non armate!) o si incoraggino indirettamente con simili comportamenti determinate idee per una “giustizia fai da te” sempre più pericolosamente simile ad una giustizia grossolana e sommaria da far west!”.


Dare una risposta – ha concluso poi – non è certo semplice ma occorre provare a farlo rimettendo al centro l’uomo ed i suoi reali bisogni. Sin qui, invece, abbiamo assistito a provvedimenti o adottati sull’onda dell’emozione collettiva seguita a gravi fatti cronaca oppure frutto di improbabili alchimie politiche. Ma dobbiamo essere tutti noi, con la forza delle nostre idee, con la libertà della nostra azione, a dire no e ad esplorare nuovi sentieri”.

 


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