Le “stragi di lavoratori” continuano a far discutere in Sicilia. In una nota stampa, l’Ugl Siracusa, rappresentata da Antonio Galioto, ha denunciato le gravi condizioni in cui operano molti lavoratori e ha chiesto la fine del “far west” degli appalti, ritenuto una delle principali cause della precarietà e dell’inefficace applicazione delle norme di sicurezza.
Galioto ha evidenziato come l’Ispettorato del Lavoro, organo preposto al controllo e alla tutela, soffra di una drammatica carenza di organico: un tempo composto da 400 unità, oggi in Sicilia restano solo 49 ispettori per nove province. Tale riduzione ha favorito non solo tragedie sul lavoro, ma anche un significativo lavoro nero, riflettendo le limitate capacità di controllo.
Il sindacalista sottolinea inoltre l’importanza di non dimenticare il ruolo degli ispettori dell’Inail e dell’Inps, attualmente a rischio esaurimento, e denuncia come le ispezioni vengano condotte “last minute”, sacrificando la qualità dei controlli nei luoghi di lavoro di maggior rilievo.
Per contrastare il fenomeno degli infortuni e delle morti sul lavoro, Galioto chiede un intervento urgente dalla Deputazione Regionale affinché venga ripristinato l’organico necessario, anche attraverso concorsi per ispettori del lavoro, e si riprenda seriamente il tema della prevenzione e del rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori.
Un appello che va ben oltre le parole e che chiede azioni concrete per evitare che ogni infortunio e decesso diventi solo un dato, trascurato, a scapito di chi ogni giorno rischia la vita.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni