In tendenza

Siracusa, a destra rompono, a sinistra arrancano. E Italia gongola: voto disgiunto e 5 liste per la riconferma

"Francesco", c'è da dire, non ha perso il fattore "empatia". Puoi detestarlo politicamente ma quando entra in una stanza, quando parla con la gente, è ancora forte e in grado di convincere l'elettore

A destra rompono, a sinistra arrancano. E Italia gongola. Il sindaco uscente Francesco Italia sta puntando al bis, ma per la conferma a palazzo Vermexio la strada non è affatto in discesa. In questi anni non è riuscito a creare una coalizione attorno a sé, ha perso parte del consenso popolare (tipico anche di chi amministra) e si presenterà con il solo supporto di liste civiche, lui che è componente della segreteria nazionale di Azione.

E poi l’obiettivo è recuperare con il voto disgiunto. Perché al momento il sentore comune, in base ai candidati attualmente sul tavolo a destra e a sinistra, è: “allora meglio Italia”. Per questo il primo cittadino uscente sa che deve prepararsi per la battaglia politica, puntando a conquistare quanti più seggi possibile per il Consiglio comunale.

Già, il Consiglio comunale, croce e delizia di questa amministrazione. Italia è partito con la minoranza in aula, ha pian piano stipulato accordi per accrescerla quando il civico consesso decise di suicidarsi e andare a casa in massa, lasciandolo uomo solo al comando. Da quel momento, il sindaco ha avuto mani libere. E il disinteresse dell’opposizione (tolti pochi esponenti) alla vita cittadina ha decretato la fine di personalità alternative forti e in grado di scalfire il suo regno.

Francesco, c’è da dire, non ha perso il fattore “empatia”. Puoi detestarlo politicamente ma quando entra in una stanza, quando parla con la gente, è ancora forte e in grado di convincere l’elettore. Che si trova, ribadiamo, davanti a poche vere alternative. A oggi.

 Oltre che sia robusto, e sì possente,
che pochi pari a nostra età ritruova,
e sì astuto in mal far, ch’altrui niente
la possanza, l’ardir, l’ingegno giova;
porta alcun’arme che l’antica gente
non vide mai, né fuor ch’a lui, la nuova.

Parafrasi

Oltre ad esser robusto e molto possente,
tanto che si trovano pochi eguali della nostra età,
e così astuto, furbo, nel fare del male, che agli altri a niente
giova la propria prestanza fisica, l’ingegno e l’audacia;
porta con se una certa arma che la gente antica
non ha mai potuto vedere, ed ad eccezione di lui, neanche la nuova gente:

Riferimento al carisma. Non all’archibugio di Ludovico Ariosto ne “l’Orlando furioso”. E il carisma non si compra, è innato. E se al servizio della politica, diventi un animale da campagna elettorale. Tutto questo per dire, semplicemente, che Italia pur avendo perso parte della fiducia nell’elettorato punta su sé stesso. Sulla propria persona. Ma per evitare di ritrovarsi fuori anche dal ballottaggio deve puntare forte sulle liste e sui candidati in Consiglio comunale.

Lui spera in 5 liste, al momento dovrebbero essere 3 o 4. Una con gli assessori uscenti (Francesco Italia sindaco), delegati e politici vari. Lista che ha creato qualche malumore perché ci sarebbe troppo discrimine tra alcuni elettoralmente forti e altri agnelli sacrificali. Una la lista di Oltre (Fabio Granata) che sarà rimpinguata con candidati extra. Una del cosiddetto “terzo settore”, con la società civile che è stata vicina all’amministrazione in questi anni.

Poi ci sarebbero i sostenitori più o meno silenti. Il Partito democratico ha detto di voler creare un’alternativa all’attuale amministrazione, ma il presidente Paolo Amenta e il deputato regionale Tiziano Spada non hanno mai nascosto le proprie simpatie per il sindaco. E il movimento Idea è pronto al sostegno. Gli assessori Andrea Firenze e Andrea Buccheri sono l’emblema di un partito sì democratico, ma fin troppo se sono riusciti a restare seduti in Giunta fino a oggi nonostante la tessera (in un caso del “Firenze padre”, Tanino). Gaetano Cutrufo, dirigente regionale del Pd, dovrebbe restare con Italia, ma parla anche con altri.

E a destra? Nessuno ufficialmente voterà per Italia. Neanche il sindaco di Melilli Giuseppe Carta che era dato per convergente. Il centrodestra non vuole realmente rompere ma sarà ufficialmente rotto quando si apriranno le danze e non ci saranno diktat: liberi di votare chiunque. Non ci sono candidati in grado di fare sintesi tra tutte le anime e i candidati al Consiglio con avranno un condottiero. Cinque anni fa il voto disgiunto fu protagonista del primo turno a Siracusa. Eclatante il caso di Ezechia Paolo Reale fermo al 37% mentre le liste a supporto (8) superarono il 45%. Non ci sono più questi numeri, Italia non è più in forma come prima e non si sa dove andranno “i 4 dell’Apocalisse”… fuoco alle polveri.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo