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Siracusa, acqua fredda in Cittadella. Lo sfogo del capitano dell’Ortigia: “impossibile che nel 2023 si debba rinunciare a fare sport”

L'acqua della piscina "Caldarella" da settimane è troppo fredda sia per gli allenamenti sia per le partite. Una situazione "insostenibile" per il capitano biancoverde che ieri si è lasciato andare a uno sfogo sui social

Sono siracusano e sono il capitano di una squadra nella quale sono cresciuto e che negli ultimi anni sta ottenendo risultati storici a livello nazionale e internazionale. Scrivo queste parole con il cuore in mano e con l’animo di un ragazzo cresciuto in Cittadella, a pane e sport“. Inizia così lo sfogo di Christian Napolitano, capitano dell’Ortigia di pallanuoto che descrive via social la situazione ormai insostenibile della piscina “Caldarella” di Siracusa. Talmente insostenibile da spingere il Circolo Canottieri Ortigia a disputare le proprie partite casalinghe nella piscina “Nesima” di Catania. Il motivo è quello ormai noto della temperatura dell’acqua, che a quanto pare non sfiorerebbe nemmeno i 24°. Troppo poco sia per giocare, sia per allenarsi in condizioni decenti senza correre il rischio di incorrere in piccoli o grandi “guai” muscolari.

Una serie di disagi, anche logistici che dopo settimane di silenzio hanno portato il centroboa biancoverde a dire come la pensa. “Non ho alcuna intenzione di fare polemiche o di entrare nel merito delle responsabilità, né lo faccio per conto di qualcuno – precisa Napolitano -. Scrivo perché a me lo sport, la pallanuoto nello specifico, mi ha salvato la vita, dandomi valori e togliendomi dalla strada e dai pericoli che essa rappresenta. Questo luogo e lo sport sono stati e sono tuttora una scuola di vita per me e per tantissimi altri ragazzi come me”.

Il capitano della formazione biancoverde entra poi nel merito, raccontando i molpelici disagi vissuti nelle ultime settimane. “Ci stiamo preparando in mezzo a tante difficoltà, spostandoci come carovane di nomadi da una piscina a un’altra, facendoci ospitare da società di altre città (che ringraziamo di cuore) e questo ci pesa. Ci pesa perché noi vogliamo allenarci a casa nostra, in quella che per molti di noi è casa sin da quando eravamo piccoli, mentre per altri lo è diventata subito. Qui chi arriva si sente a casa, perché ogni angolo di questo impianto è un pezzo di storia, è un teatro di vita e di salvezza, è il luogo nel quale sono stati costruiti talento, lealtà, amicizia, risultati, è lo scenario che ha dato a tante persone una strada da percorrere, sana, ricca di valori, di rispetto e, soprattutto, di sport. Come squadra abbiamo bisogno di avere risposte, abbiamo bisogno di certezze. Non ci interessano le polemiche o lo scaricabarile, noi vogliamo solo continuare ad allenarci qui, non vogliamo perdere questa possibilità”.

Una situazione che è bene ricordare non riguarda solo il Circolo Canottieri Ortigia, ma anche tutte le altre società che svolgono la propria attività alla Caldarella. Nei giorni scorsi, per esempio, anche la società di nuoto sincronizzato, a causa dell’acqua troppo fredda in piscina, aveva maturato la possibilità di sospendere gli allenamenti. “Non è possibile, alle soglie del 2023, che delle ragazze e dei ragazzi debbano rinunciare a fare sport – conclude Napolitano -, restare a casa, dopo tutto quello che già abbiamo vissuto con la pandemia. Spero davvero che questa situazione possa risolversi al più presto, per tutti noi. Perché non possiamo più attendere.”


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