In tendenza

Siracusa, acqua fredda nelle piscine della Cittadella. Avviata la raccolta firme: “risolvete il problema”

Ieri si è svolto davanti alla Cittadella dello sport di Siracusa un sit in per protestare, in maniera pacifica, sulle modalità di gestione della piscina

Syracusa Syncro, Cc Ortigia 1928, Aquatic club, Libertas Rn Siracusa, Sikelia Waterpolo, Fillipide e Ortigia Academy hanno avviato una raccolta firme su change.org per chiedere al Comune di Siracusa di risolvere definitivamente il problema della temperatura dell’acqua per le piscine della Cittadella. Ieri pomeriggio, peraltro, si è svolto davanti alla Cittadella dello sport di Siracusa un sit in per protestare, in maniera pacifica, sulle modalità di gestione della piscina e in particolare riguardo al problema delle temperature dell’acqua in vasca, quando ormai l’autunno ha cominciato a farsi sentire. A promuovere l’iniziativa di protesta è Franco Guglielmo, presidente della Sikelia waterpolo, già da tempo entrato in contrapposizione con le modalità di gestione degli impianti sportivi da parte dell’amministrazione comunale di Siracusa. Guglielmo non meno di una settimana fa con una lettera aperta aveva criticato senza giri di parole Palazzo Vermexio, lamentando scarsa organizzazione e poca chiarezza nella gestione e divisione degli spazi acqua.

“Siamo società sportive, atleti, genitori stanchi di una situazione, quella della bassa temperatura dell’acqua a causa del mancato funzionamento delle caldaie della piscina olimpionica e di quella piccola da 20 metri, all’interno della Cittadella dello Sport di Siracusa, che si trascina da tempo e che, malgrado le tante promesse, non è stata ancora risolta – si legge – per questo motivo, abbiamo deciso di rivolgerci al sindaco di Siracusa, Francesco Italia, nella speranza di avere, una volta per tutte, risposte chiare, tempestive e certe sulla situazione relativa alla temperatura dell’acqua delle piscine (olimpionica e vasca piccola) della Cittadella dello Sport e delle docce dei relativi spogliatoi. Il 20 settembre, durante la prima e unica riunione per l’assegnazione degli spazi acqua, avevamo posto all’assessore Firenze domande ben precise sulle soluzioni che l’Amministrazione Comunale intendeva adottare in tempi brevi per risolvere il problema delle caldaie ormai inadeguate a riscaldare sufficientemente l’acqua delle vasche e degli spogliatoi a servizio. Ci è stato risposto che il Comune era già a conoscenza della problematica e che non era stato possibile effettuare interventi durante il periodo estivo, ma che l’Amministrazione aveva già richiesto i preventivi e che, in 40 giorni al massimo, il problema sarebbe stato risolto. Ci è stato anche spiegato che le altre soluzioni, forse più rapide, avrebbero comportato costi ingenti per l’Amministrazione e di conseguenza per i cittadini e che con un po’ di pazienza in più si sarebbe risolto tutto al meglio. Le tempistiche che l’assessore ci aveva dato in quell’occasione, sono state confermate dallo stesso, pochi giorni dopo, in interviste pubblicate sugli organi di stampa”.

Purtroppo, però, le condizioni meteo delle ultime settimane di settembre, hanno fatto sì che la temperatura dell’acqua subisse già un primo crollo, compromettendo seriamente lo svolgimento delle attività e degli allenamenti e mettendo a rischio competizioni nazionali e internazionali. Per ovviare al problema, è stata riattivata la caldaia, soluzione che ha consentito solo temporaneamente e con condizioni meteo favorevoli di posticipare l’urgenza massima.

“Adesso purtroppo è tardi – ancora la nota – Non c’è più tempo per ascoltare ipotesi e promesse vuote, per assistere a sterili scaricabarile fra uffici, politici, dirigenti, tecnici e aziende. Adesso abbiamo tutti bisogno di un intervento tempestivo e risolutivo. Abbiamo atteso fiduciosi, in silenzio, collaborando e cercando di cambiare i programmi di allenamento pur di non far morire di freddo gli atleti. Abbiamo atteso invano 55 giorni ed oggi, per l’ennesima volta, la piscina olimpionica ha registrato una temperatura di 24,2°. Ne conseguono allenamenti annullati, atleti con l’influenza, altri stipati in una vasca da 20 metri pur di non perdere l’allenamento, famiglie che non vogliono pagare le quote mensili, richieste di rimborso. Senza considerare il gravissimo danno alla preparazione atletica e all’organizzazione delle società che hanno già iniziato i campionati, con l’aggravante di far aumentare le spese per la disputa delle competizioni in altre città, e di mettere seriamente a rischio anche la partecipazione a prestigiosi trofei internazionali, con un ingente danno economico e di immagine. Vorremmo ricordarLe che le nostre società svolgono un ruolo fondamentale nella comunità, sia sul piano sociale-educativo, in quanto tolgono i ragazzi dalla strada, sottraendoli a rischi di comportamenti antisociali, sia sul piano della salute, grazie a una vita sportiva e sana che peraltro riduce l’impatto sul sistema sanitario, ma soprattutto sul piano della crescita umana di migliaia di ragazzi, cittadini siracusani che hanno il diritto di fare sport nell’impianto più vicino a casa, con Società Sportive di alto livello ed allenatori di prim’ordine. Le stesse società e atleti che portano alto il nome della città di Siracusa, che spesso da Lei vengono premiate pubblicamente, che organizzano eventi, che creano indotto, oggi si ritrovano ad avere centri addestramento al nuoto chiusi per assenza di acqua calda nelle docce e garanzie sulla temperatura dell’acqua in vasca. Senza una prospettiva certa sul ripristino della situazione. Atleti di interesse nazionale nelle discipline di nuoto sincronizzato, nuoto e pallanuoto, costretti ad allenarsi in impianti privati a Floridia e Catania (sostenendo ulteriori costi), a fare allenamento con l’acqua a 24/25°, a fare docce fredde post allenamento, a trovare costose soluzioni per evitare di incorrere in esclusioni da tornei importanti o in sanzioni con le federazioni di riferimento”.

Per tutte queste ragioni le sette associazioni si rivolgono al sindaco con la speranza che possa dare a società sportive, cittadini e a tutte le famiglie degli atleti tesserati, una risposta sulla soluzione definitiva che l’amministrazione comunale intende adottare. Una risposta che preveda tempi certi, brevi e di risoluzione definitiva, in modo che le società possano programmare allenamenti, gare e competizioni e la ripresa totale delle attività.

“Abbiamo bisogno di certezze che rassicurino le famiglie e che gli permettano di decidere se continuare a dare fiducia alle società sportive con le quali i loro figli sono cresciuti o rivolgersi ad altre strutture private – si legge in chiusura nella lettera – Abbiamo bisogno di capire quanto, al di là delle parole, delle premiazioni e delle foto con gli sportivi premiati, questa Amministrazione abbia davvero a cuore lo sport, la salute dei cittadini e il futuro delle società sportive che, nonostante le mille difficoltà e in un periodo di crisi, continuano a svolgere il loro ruolo sociale e a competere ad alti livelli. Investire sullo sport è essenziale per la vita e il futuro di questa città. Le chiediamo di rendere noto, una volta per tutte e concretamente, quello che la Sua Amministrazione intende fare per la Cittadella e per i tanti atleti e le tante atlete e le società sportive che ogni giorno la vivono, rendendo onore allo sport e al nome di questa città”.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo