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Siracusa, agente di Polizia Penitenziaria aggredito in carcere: era intervenuto per evitare una rissa

L'agente sarebbe intervenuto per dividere due detenuti, ricevendo un pugno in faccia con una prognosi riscontrata dai medici, guaribile in 15 giorni

Il Cosp, Coordinamento Sindacale Penitenziario denuncia un ulteriore fatto di violenza e lesioni nelle carceri siciliane, più precisamente all’interno della Casa circondariale di Siracusa. Secondo quanto ricostruito dal Cosp, ieri mattina a seguito dell’apertura dello sbarramento del cancello del 2 Piano BL 10 per permettere l’uscita di un cittadino straniero recluso nella struttura e lavorante al casellario del carcere, quest’ultimo avrebbe iniziato verbalmente una discussione con altro detenuto.

Nel tentativo di dividere i due da una probabile rissa, uno di questi, successivamente identificato in G. N., avrebbe sferrato un pugno violento, colpendo in pieno viso il poliziotto. L’intervento dei colleghi accorsi sul posto, ha riportato la calma nel reparto separando i due reclusi da una violenta iniziale colluttazione e soccorrendo il collega che successivamente è stato trasportato in Ospedale dove, a seguito di una visita di controllo da parte del personale medico è stato dichiarato guaribile in 15 giorni.

Siamo a quota 11.000 poliziotti aggrediti nelle carceri italiane – dice Domenico Mastrulli, segretario generale Cosp e presidente Conaippe -, sono 7  invece gli agenti suicidatisi dall’inizio dell’anno, 181 negli ultimi 20 anni. Gli orari di lavoro della polizia penitenziaria che da soli controllano più reparti con decine e decina di detenuti a volte superano le 8, 12, 18 ore continuative senza sosta e senza pausa pranzo o cena in alcuni istituti penitenziari“.


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