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Siracusa al voto, Auteri (FdI) spegne le polemiche e tiene la linea: “nessuna frizione e nessun veto sui nomi”

Per il parlamentare regionale di Fratelli d'Italia l'ipotesi di un centrodestra diviso non è nemmeno da considerare. Ma se qualche esponente dovesse abbandonare il tavolo "ce ne faremo una ragione"

Cerca di tenere il timone a dritta nonostante il mare del centrodestra sia parecchio agitato. Parla di confronto e non di frizioni all’interno dei vari incontri ed è convinto che Fratelli d’Italia, o meglio la lista per le amministrative del partito, farà un ottimo risultato in città. Intervistato proprio mentre il tavolo regionale del centrodestra si stava riunendo, rinviando ancora una volta tutto di una settimana, il parlamentare regionale Carlo Auteri ha provato a fare il pompiere e soprattutto a non alimentare quello che lui stesso definisce “chiacchiericcio”, evitando così nuove “discussioni”.

Il centrodestra stenta a trovare la quadra. Oggi c’è un secondo appuntamento col tavolo regionale ma le frizioni sembrano essere ancora forti?

“Io tutto questo nervosismo che da due mesi c’è in giro non la percepisco. È normale che in una composizione di un centrodestra forte con tantissimi protagonisti, magari qualcuno che nelle ultime regionali non ha raggiunto il risultato sperato, provi a cercare spazio. Ma sempre con grande rispetto e visione di quella che deve essere la coalizione. C’è troppo chiacchiericcio intorno alla coalizione, ma all’interno della stessa questo non si registra. C’è un confronto leale e penso che questo in politica sia importante”

Tutto sembra dipendere da Catania e a cascata poi si arriverà nelle altre città tra cui Siracusa?

“Siracusa è una città difficilissima, da anni non esiste più l’organo più importante di rappresentanza come il Consiglio comunale. Si tratta di una condizione di disagio, perché col Consiglio comunale si cresce, si costruisce e si può creare una nuova classe dirigente. Questo ha anche portato a una forte nascita di liste civiche che per molteplici motivi si sono smarcate dalle coalizioni tradizionali. Poi ci sono alcuni vecchi protagonisti della politica che dovrebbero ragionare sui motivi delle loro bocciature elettorali, valutando anche di fare un passo indietro ma mettendosi a disposizione per il bene della città”

FdI dopo un primo tentativo con Bufardeci, poi fallito, e una serie di regole d’ingaggio sulla scelta del candidato, si è messa alla finestra a guardare.

“Ma no, non siamo alla finestra a guardare. Sono convinto che faremo un grande risultato come alle Regionali e alle Nazionali. Abbiamo una lista importante che porterà i risultati. Perché il risultato della lista nasce dalla scelta giusta dei candidati. Abbiamo attivato un ragionamento democratico perché non debba passare il criterio che il candidato debba essere calato dall’alto. Poi se questo non si può fare a Siracusa è normale che in una coalizione importante come la nostra il tavolo si sposti su livelli più alti per trovare il giusto equilibrio, che poi in politica porta alla soluzione. Credo di sapere quale sarà la coalizione di centrodestra che tra pochi giorni sarà chiara a tutti”.

A oggi i nomi sul tavolo sono quelli di Ferdinando Messina per Forza Italia, Giuseppe Assenza per i Popolari e autonomisti o quello di Giovanni Cafeo se la Lega a Catania dovesse fare un passo indietro su Valeria Sudano. Sono tutti nomi che a FdI andrebbero bene?

“Ecco, con Valeria Sudano è accaduta qualcosa che non doveva accadere. Quello che fortunatamente a Siracusa non è accaduto. Una fuga in avanti in piena contrapposizione con la linea della coalizione. Un’azione di cattivo gusto a mio avviso. Un errore che può creare problemi al centrodestra Catanese anche se spero si trovi una soluzione. A Siracusa, invece, non ci sono state mai fughe in avanti. Sui nomi noi abbiamo già detto che sui nomi, se la coalizione è d’accordo non faremo alcun veto”.

Se il tavolo dovesse saltare, FdI cosa farebbe?

“Questo non accadrà mai. Noi da deputati abbiamo la responsabilità di tenere ferma e compatta la coalizione. Poi se qualche esponente dovesse abbandonare il tavolo per una forma di protagonismo assoluto ce ne faremo una ragione.”


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