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Siracusa al voto, Ficara (M5S) spiega le fibrillazioni col Pd e chiude a Officina: “il loro percorso diverso dal nostro”

Nonostante un fine settimana tumultuoso sui nomi, alla fine la coalizione di centrosinistra ha trovato la quadra su Renata Giunta. E Ficara spiega anche i motivi che lo hanno portato a declinare l'offerta di candidarsi a sindaco

È consapevole di essere all’inizio di una corsa elettorale non semplice, con un alleato (il PD) che in certe sue frange ha fatto di tutto per non trovare l’accordo. Oggi però Paolo Ficara, ex deputato nazionale del M5S, anche se non lo ammetterà mai, è felice di aver “blindato” la candidatura di coalizione su Renata Giunta, “costringendo” i Dem a non tergiversare oltre e iniziare a spendersi attivamente per le prossime elezioni amministrative. Ma – e anche questo Ficara non lo ammetterà mai – dopo la chiusura del Pd su Ferrarini, la tentazione di metterlo spalle a muro, è stata forte. Ficara dopo l’ultima legislatura alla Camera ha deciso di mettersi in secondo piano, anche se nell’ipotetica Giunta di coalizione il suo nome – magari in quella Mobilità a lui tanto cara – potrebbe tornare oggetto di discussione.

Dopo tante fibrillazioni avete scelto Renata Giunta e domani la presenterete ufficialmente nella vostra sede. Sembra che questo nome vi abbia finalmente rivitalizzati?

“È stato un fine settimana un po’ agitato ma è stato anche il completamento di un percorso iniziato mesi fa, di dialogo, con altre forze politiche con cui abbiamo fatto sintesi su diverse tematiche e programmi. Sui nomi si è arrivati a una sintesi che è quello di Renata Giunta, che nonostante qualche scossone finale ha trovato tutti d’accordo.”

Un percorso iniziato in una prima fase con L&C e altri partiti di sinistra e solo in una fase successiva aperto al Pd. Proprio i Dem lo scorso fine settimana hanno “bocciato” il nome del preside Ferrarini, portandovi quasi alla rottura e facendovi annunciare che martedì scorso, con loro o senza di loro, avreste annunciato il nome alla città. Può spiegarci cosa è successo in quei giorni concitati?

“Il percorso è iniziato con L&C e altre forze di sinistra, ma discutevamo anche con il Pd. Inizialmente abbiamo camminato su strade parallele in attesa che loro concludessero il percorso congressuale, per poi convergere su un binario unico. Da lì abbiamo iniziato a parlare di programmi e persone e all’inizio ci siamo dati un profilo ideale sul possibile candidato sindaco che potesse essere di “rottura” su una serie di schemi. Tra i nomi c’erano sia quello di Ferrarini, sia quello della Giunta che rispecchiavano l’identikit prefissato.”

Per il Movimento 5 Stelle, quindi, il nome del preside Ferrarini era un nome gradito?

“Assolutamente, così come quello di Renata Giunta. Anzi, quello di Renata era stato fatto ancor prima di Ferrarini, arrivato in una seconda fase visto che avevamo registrato delle iniziali resistenze. Poi dopo le ulteriori frizioni abbiamo dato un termine ultimo alla coalizione e quella forzatura ha accelerato le cose trovando l’intesa su Renata Giunta”.

Tra i primissimi nomi, è cosa nota, c’era anche il suo. Lei però ha declinato fin da subito. Per quale motivo dopo l’esperienza in Parlamento ha declinato l’offerta?

 “Sì, sul mio nome sono arrivate molte richieste, anche più di quante me ne aspettassi. Ringrazio tutti, ma la mia era una scelta presa da tempo che mi ha portato anche a non ricandidarmi alla Camera. Credo che il ruolo di sindaco sia il più difficile e il più impegnativo, ma anche il più bello. Oggi però per motivi personali e professionali ho preferito di non prendermi in carico un ruolo così importante. Non sono scappato dalla politica e continuerò a dare sostegno al Movimento 5 Stelle e a tutta la coalizione.”

Cinque anni fa siete stati il partito più votato. Oggi però dei protagonisti di quella corsa elettorale non è rimasto praticamente nessuno e anche a Priolo Giorgio Pasqua corre senza il simbolo. In che stato di salute è il M5S?

“Cinque anni fa siamo stati la forza politica più votata col gruppo più consistente. Poi ci sono state una serie di dinamiche interne, la pandemia e lo scioglimento del Consiglio comunale che non hanno contribuito a mantenere saldo il gruppo. È vero che di quelle cinque persone oggi ne è rimasta solo una (Francesco Burgio, ndr) che si ricandiderà col M5S, ma è anche vero che oggi abbiamo fatto tesoro di queste esperienze, valutando cosa non ha funzionato, per costruire un percorso migliore. Su Priolo il discorso è diverso: Giorgio Pasqua fa sempre parte del Movimento, però essendo quello un Comune sotto i 15 mila abitanti, con alleanze diverse da Siracusa, per altri fattori si è scelto di aggregare diverse forze politiche sotto un simbolo non identitario.”

Sempre nella famosa nota di sabato scorso voi avete posto una pregiudiziale importante al Pd, quella di non aprire al Civismo e nello specifico a Officina. Da cosa nasce questa imposizione?

“Nessun diktat, ma la voglia di proseguire il percorso costruito in questi mesi. La nostra offerta politica è il risultato di questo processo, per questo credo che in questa fase aggregare ad altre forze politiche solo per una questione algebrica snaturerebbe tutto il lavoro fatto fino a oggi. E credo che poi sia anche quello che la gente voglia: un’offerta chiara, netta e non aggregazioni poco chiare. Non è una pregiudiziale su Officina, all’interno di cui ci sono persone più che valide. Come ha detto Renata Giunta qui da voi, è il modo in cui si è sviluppato quel tipo di aggregazione politica a non convincerci: mentre noi cerchiamo di costruire qualcosa per la città, lì sembra un’aggregazione contro che raccoglie scontenti da una parte e dall’altra per poi spostare gli equilibri.

Lei ha sottolineato “in questa fase”, quindi in un’ipotesi di ballottaggio questi ragionamenti possono essere ridiscussi?

“Le dinamiche del ballottaggio sono diverse, lì non c’è più il peso delle liste ma è un voto di opinione. Con determinate persone, come l’ex sindaco Garozzo non ho nulla in contrario. Il M5s nei suo confronti ha fatto una dura opposizione extraconsiliare, ma al netto di tutto Garozzo ha fatto cose buone e ha amministrato molto meglio del centrodestra negli anni precedenti.”


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