L’Anna Karenina di Galatea Ranzi è elegante e credibile nel ruolo. Ad accoglierla a Siracusa, città adottiva per lei per molti anni, un pubblico caloroso che le ha dimostrato con i lunghi applausi finali stima e affetto. Anna Karenina di Lev Tolstoj nell’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco, per la regia di De Fusco, non porta in scena solo una delle storie d’amore più belle e tormentate di tutti i tempi, ma anche la fragilità umana, la disperazione, la solitudine con un teatro che abbraccia tradizione e innovazione. Galatea Ranzi, attrice cresciuta e diretta dai più grandi registi, primo tra tutti Luca Ronconi che le ha fatto da maestro, anche questa volta riesce a commuovere e a coinvolgere i presenti e la sua interpretazione cresce fino al monologo finale. Una messinscena elegante che ha registrato sold out per entrambe le repliche. Un grande successo che anche questa volta, per il terzo spettacolo in cartellone, dimostra quanto sia importante la presenza di un teatro in una città che sin dalle sue origini è cresciuta con esso.
Alla prima serale presente in platea anche il regista Luca De Fusco che è rimasto colpito dalla bellezza del Teatro di Siracusa. Ad affiancare l’attrice romana sul palco un cast d’eccezione: Stefano Santospago (Oblonskij), Paolo Serra (Karenin), Giaconto Palmarini (Vronskij), Francesco Biscione (Levin), Debora Bernardi (Dolly), Irene Tetto (Lidija), Giovanna Mangiù (Betsy), Mersilia Sokoli (Kitty), molti dei quali hanno avuto ruoli di rilievo nelle Rappresentazioni Classiche dell’Inda.
Il taglio registico dello spettacolo ha messo in risalto le tre coppie del racconto, metafore di tre destini diversi: quello dannato e passionale di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro di Oblonskij segnato da relazioni extraconiugali e quello sereno di Levin e Ketty. Suggestiva la scenografia che richiama una stazione ferroviaria ma che diventa grazie al gioco della luce e dei chiaro-scuri ambiente borghese. La pièce si avvale di proiezioni secondo un meccanismo meta-teatrale usato dal regista, ora in presa diretta ora tramite riprese fatte in altri momenti che rendono dinamico lo spettacolo. A questo il regista ha aggiunto un montaggio veloce, composto di molte scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle sue regie, di Marta Crisolini Malatesta, Gigi Saccomandi e Ran Bagno. Le coreografie sono di Alessandra Panzavolta. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Catania con il Teatro Biondo di Palermo . Due atti, due ore e trenta minuti di spettacolo che donano la gioia del teatro classico ma che ricordano gli insegnamenti dei grandi registi teatrali italiani.
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