C’è un’area pubblica di 7.557 metri quadri, classificata S3 per verde, gioco e sport, in via Franca Maria Gianni. Il Comune l’ha affidata in diritto di superficie per sessant’anni all’A.S.D. Libertas Rari Nantes Siracusa Calcio Nuoto e Pallanuoto. A trasformarlo in caso politico, oltre al Partito democratico che ha chiesto la revoca dell’affidamento è un’interrogazione urgente del deputato regionale Ismaele La Vardera, indirizzata al presidente della Regione e all’Assessore alle Autonomie Locali, che chiede verifiche puntuali su legittimità e trasparenza della procedura.
L’attenzione si concentra innanzitutto sulla dinamica della gara. I partecipanti erano due: uno è stato escluso per il mancato raggiungimento della soglia minima stabilita dall’Avviso Pubblico, 70 punti su 100; l’altro, unico rimasto in corsa, è risultato aggiudicatario. Da qui prende corpo una prima domanda del deputato: i tempi e le modalità di protocollazione delle offerte dell’ultimo giorno utile sono stati tracciati in modo completo e verificabile? L’escluso dice di aver protocollato alle 9 della mattina; dell’orario esatto dell’offerta poi vincente non ci sarebbe evidenza pubblica, se non la percezione che sia arrivata a ridosso della scadenza di mezzogiorno. L’interrogazione chiede che il Comune metta a disposizione il tracciato temporale, anche per capire se davvero in poche ore siano stati registrati oltre 120 atti.
Il secondo fronte è la composizione della commissione di valutazione. Chi ne faceva parte, con quali criteri è stata nominata e, soprattutto, con quali garanzie di indipendenza rispetto agli ambienti politico-istituzionali cittadini? È una richiesta di chiarimento che si intreccia con il terzo tema, quello dei possibili legami tra l’associazione aggiudicataria e la famiglia Di Mauro: figure che, secondo quanto riportato pubblicamente da uno dei concorrenti esclusi, avrebbero un ruolo di riferimento nella società sportiva. L’interrogazione ricorda che né Roberto né Alessandro Di Mauro risultano formalmente legali rappresentanti dell’associazione vincitrice, dove il presidente indicato è Giuseppe Campisi; segnala però che documentazione sportiva del CONI attesterebbe, con diverso codice fiscale, una presidenza riconducibile a Roberto Di Mauro. È una zona grigia che, nelle intenzioni dell’atto parlamentare, va sciolta con documenti e verifiche.
C’è poi la questione economica, che in una città abituata a misurare il valore sociale degli spazi pubblici non può passare inosservata. Il canone annuo pattuito, pari a 3.631,88 euro se costruzione esigibile o 3.823,67 euro se non esigibile, si traduce in circa trecento euro al mese per un’area ampia e potenzialmente strategica. L’interrogazione non dà giudizi di merito ma registra il tema e lo mette sul tavolo delle verifiche richieste alla Regione.
Sul piano procedurale, La Vardera chiede che l’Assessorato acquisisca copia integrale degli atti: l’Avviso, le offerte, i verbali di commissione del 16 luglio, 4 agosto e 2 settembre, la determinazione del 22 settembre, insieme al dettaglio minuto per minuto delle protocollazioni. Chiede, inoltre, che si valuti l’invio del fascicolo all’Autorità Nazionale Anticorruzione per approfondire eventuali profili di conflitto di interessi e incompatibilità politico-istituzionale. E allarga l’obiettivo: al di là del singolo episodio, servono iniziative per garantire più trasparenza, concorrenza e parità di accesso nelle future assegnazioni di beni pubblici in uso, soprattutto quando in campo possono esserci interessi riconducibili ad amministratori in carica.
Nel frattempo, resta sullo sfondo un dettaglio tutt’altro che marginale: l’escluso dice di aver inviato diverse PEC per ottenere aggiornamenti sull’iter, senza ricevere risposte. È un passaggio che, se confermato, chiama in causa i principi minimi di partecipazione e trasparenza amministrativa: nelle procedure pubbliche, il silenzio alimenta sospetti, la documentazione li spegne.
Ora la palla passa agli uffici regionali, chiamati a una verifica rapida e documentale, e al Comune, che potrà produrre controdeduzioni e carte utili a chiarire ogni passaggio. L’interrogazione, presentata con carattere d’urgenza l’8 ottobre 2025, non è una sentenza: è una richiesta di luce.
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