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Siracusa, Asili nido che pasticcio. L’Anac: “due lotti assegnati con Durc irregolare”. E il Comune annulla l’aggiudicazione definitiva

L'Autorità Anticorruzione ha trasmesso la delibera al sindaco, al segretario comunale e al responsabile della Corruzione del Comune di Siracusa, alla Procura della Repubblica e all’Autorità di Gestione del Programma Nazionale Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti al Ministero dell’Interno per le valutazioni di competenza

Avviato il procedimento di annullamento di aggiudicazione definitiva di due lotti degli asili nido, probabilmente adesso si scorrerà la graduatoria. L’Autorità nazionale anticorruzione interviene infatti nuovamente sulla vicenda asili nido perché al momento dell’assegnazione di due lotti per l’affidamento del servizio di gestione asili nido e micronido, due società non avevano il Durc regolare. “Nella procedura di affidamento del servizio di gestione degli asili nido e dei micronidi del Comune di Siracusa, la conduzione delle attività non appare improntata ai principi di buon andamento ed in particolare a quello della speditezza”: l’Anac era già intervenuta lo scorso anno – quando proprio il Comune chiese il parere (a fine 2015) – riferendo che nella gara risultavano irregolari i Durc delle ditte Eden e Siges, aggiudicatarie di due lotti, regolarizzati in seguito alla comunicazione di avvio del procedimento di revoca del servizio, consegnato sotto riserva. L’amministrazione aveva chiesto all’autorità presieduta da Raffaele Cantone se procedere con l’aggiudicazione definitiva o la revoca. Il deputato Pippo Zappulla chiese all’Autorità diretta da Raffaele Cantone di dirimere la questione stabilendo se l’ente avesse ben agito oppure no.

L’ufficio contratti del Comune di Siracusa, confortato anche da un parere dell’Avvocatura Comunale, informò allora l’Anac di aver “ritenuto doveroso, al fine di non arrecare danno all’Ente, valutare, preventivamente, la sussistenza di ragioni di interesse pubblico sottese all’adozione di un provvedimento in autotutela…” e che “nello specifico e dall’analisi della situazione di fatto concretizzata emerge che non sussiste l’interesse pubblico concreto e attuale all’annullamento in autotutela dell’aggiudicazione definitiva”. Quindi il contratto restava valido per evitare problemi nell’erogazione del servizio. Ma l’Autorità ha evidenziato come l’urgenza che ha indotto il Comune ad attivare il servizio sotto riserva di legge è principalmente determinata “da un’inadeguata programmazione e conduzione delle fasi della gara che, come detto si erano svolte per una durata di poco inferiore all’anno, con ciò richiedendo la proroga di un semestre dell’affidamento precedente”. Strumentali, quindi, le giustificazioni dell’ente di Palazzo Vermexio quali la rotazione di quattro dirigenti in un anno o altri problemi interni, “imputabili solo alla difettosa capacità organizzativa e giuridico – amministrativa dell’amministrazione comunale o all’attesa del parere di precontenzioso dall’Autorità, i cui temi e contenuti erano peraltro già stati anticipatamente risolti dalle adunanza plenarie del Consiglio di Stato”.


Troppo tempo, quindi, per una gestione del procedimento non ispirata da principi di speditezza ed efficienza e che ha portato alla decisione di non revocare gli affidamenti. Decisione che ha permesso alle aziende in possesso di un Durc irregolare di proseguire la gestione invece di essere escluse fin dalle fasi iniziali dell’affidamento stesso (Siges e Ati Orsa – Eden) o in tempi successivi (Consorzio Solco – Consorzio Elios Etneo), “contraddicendo, pur nella legittimità della scelta operata, i principi che regolano gli affidamenti di contratti pubblici ed in particolare la ratio normativa sottesa al requisito del possesso di Durc regolare”.

In particolare l’Anac ha rilevato alcune criticità: “si è proceduto a un affidamento del servizio sotto riserva di legge prima dell’aggiudicazione definitiva, motivandolo con la necessità di assicurare l’ordinato avvio del nuovo anno scolastico, urgenza non derivante da fatto imprevisto e imprevedibile bensì dalla non efficiente programmazione delle fasi di gara; con ampio ritardo, per tre lotti su quattro, si è inoltre proceduto all’aggiudicazione definitiva a concorrenti privi di un requisito di carattere generale (Durc regolare), requisito che gli stessi avrebbero dovuto conservare per tutta la durata della procedura di aggiudicazione e del rapporto con la stazione appaltante; per due dei quattro lotti i contratti sono stati sottoscritti con ampio ritardo rispetto alle previsioni ordinatorie del Codice mentre, ad oltre diciassette mesi dall’affidamento con riserva di legge, non sono stati sottoscritti i contratti dei due rimanenti lotti; il lungo tempo trascorso dall’affidamento del servizio sotto riserva di legge, motivazione che è sostanzialmente alla base della scelta dell’amministrazione di non procedere alla revoca in autotutela degli affidamenti, è in massima parte imputabile alla quantomeno non spedita gestione delle fasi del procedimento da parte del Comune di Siracusa“.

In poche e semplici parole, gli uffici comunali non sono stati in grado di gestire la gara. L’Autorità Anticorruzione ha trasmesso la delibera al sindaco, al segretario comunale e al responsabile della Corruzione del Comune di Siracusa, alla Procura della Repubblica e all’Autorità di Gestione del Programma Nazionale Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti al Ministero dell’Interno per le valutazioni di competenza.


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