“L’aumento del costo di concessione del Teatro Greco di Siracusa rischia di essere un danno grave per lo svolgimento della stagione di rappresentazioni classiche”. A dichiararlo è l’on. Tiziano Spada, parlamentare regionale del Partito Democratico, in relazione al recepimento da parte della Regione Siciliana della norma nazionale – il Decreto Ministeriale del 11 aprile 2023 che disciplina la determinazione minima dei canoni per la concessione d’uso dei beni in consegna a istituti e luoghi della cultura statali – che aumenta in maniera esponenziale il canone di concessione per l’utilizzo del Teatro Greco.
“Dai 150 mila euro attuali – aggiunge Spada – si passerebbe a circa 710 mila euro, tra i 340 mila di canone, i circa 200 mila da calcolare sul costo dei biglietti e i 170 da corrispondere al Parco Archeologico di Siracusa. Per questo ho presentato una richiesta di audizione urgente in V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, in cui sono stati convocati il direttore generale dei Beni Culturali, l’assessore al ramo Roberto Scarpinato e il sindaco di Siracusa in qualità di presidente della Fondazione Inda. La norma nazionale prevede che gli enti partecipati dallo stato, come l’Inda, non debbano essere soggetti all’aumento del costo di concessioni, ma nel recepimento da parte della Regione Siciliana questa parte è stata esclusa”.
Il deputato regionale aggiunge: “La realizzazione della stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco è fondamentale per la provincia di Siracusa, non solo dal punto di vista turistico ma anche da quello economico grazie all’indotto non indifferente di spettatori provenienti da tutto il mondo. Per questo ho chiesto immediatamente l’audizione dei diversi soggetti coinvolti, con l’obiettivo di scongiurare l’annullamento della stagione che creerebbe un danno grave a tutto il territorio”.
Il parlamentare di Fratelli d’Italia, Carlo Auteri, rassicura il deputato del Pd che si è detto preoccupato del mancato recepimento della Regione Siciliana della norma nazionale che determina i costi per la concessione d’uso dei beni in consegna a istituti e luoghi della cultura statali. Ciò determinerebbe il raddoppio del canone per l’utilizzo del Teatro Greco. La norma nazionale prevede che gli enti partecipati dallo stato, come l’Inda, non debbano essere soggetti all’aumento.
“Ho preparato un emendamento perché Inda paghi una cifra forfettaria per l’utilizzo del teatro Greco – sottolinea -. Ne ho già parlato con il sindaco di Siracusa nonché presidente della Fondazione, Francesco Italia, e sarà presentato alla prima variazione di bilancio, presumibilmente a marzo. Comprendo le preoccupazioni del collega Spada, ma attendo a questo punto che apponga la firma al mio emendamento. Per questo motivo fin da subito ho interloquito con l’assessore Francesco Scarpinato e con il direttore generale dei Beni culturali e domani, a Palermo, depositerò il mio emendamento. Non c’è però, vorrei evidenziare, alcuna ipotesi di annullare la stagione delle rappresentazioni classiche Inda”.
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