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Siracusa, borgata a secco. I sindacati: “ammodernare la rete idrica con i fondi del Pnrr”

Tranchina, Polizzi e Sorrentino rilanciano il tema del Pnrr come opportunità per intervenire su un annoso problema

Borgata a secco di acqua e tante famiglie, così come tantissimi anziani che lì vivono, in grave difficoltà in un momento in cui le temperature estive stanno toccando picchi elevatissimi.

I segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati, Valeria Tranchina, Vito Polizzi ed Emanuele Sorrentino, continuano a ricevere segnalazioni su segnalazioni di tantissimi anziani alle prese con la ripetuta mancanza d’acqua.

“Sappiamo da tempo che la rete idrica siracusana è un colabrodo – sottolineano i tre – e proprio per questo non riusciamo a comprendere il perché non si attivi un intervento strutturale assicurando l’acqua in tutte le zone della città. Alla Borgata, quartiere densamente abitato e con una corposa popolazione anziana, da troppe settimane si stanno verificando rotture di tubi che provocano prima la diminuzione della pressione ai rubinetti e poi, purtroppo, la totale mancanza di acqua”.

Tranchina, Polizzi e Sorrentino rilanciano il tema del Pnrr come opportunità per intervenire su un annoso problema. “Se è vero che Siracusa si è candidata come Capitale della cultura sostenendo di essere “la città dell’acqua” – aggiungono i tre segretari -, si dovrebbe avere la capacità di difendere questa prerogativa e questo bene prezioso. Mancano, invece, i progetti e in passato, nel 2021, una parte di questi venne bocciata per mancanza dei requisiti generali e specifici. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza potrebbe essere l’occasione da cogliere. Nel bando ci cono due finestre temporali entro le quali presentare i progetti. La prima si è già chiusa e non sappiamo se Siracusa ha ripresentato rivisto e corretto il piano infrastrutturale di prima. L’ultima possibilità la avremo dal 1 settembre al 31 ottobre di quest’anno”.

La Siam, la società che gestisce il servizio idrico integrato, ha più volte ribadito – progetto tecnico alla mano – che è ormai improcrastinabile un ammodernamento di tutta la linea che, in queste condizioni, è destinata a cedere continuamente e in più punti. In realtà il progetto c’è, i soldi pure (dal Cipess) ma gli intoppi sono burocratici.

“Visto che l’Amministrazione comunale si è vantata di aver censito e richiuso ben 1500 buche stradali in città – concludono Valeria Tranchina, Vito Polizzi ed Emanuele Sorrentino – speriamo che lo stesso modello non venga definitivamente usato per rattoppare la condotta idrica. L’acqua è un bene essenziale e, lì dove si trovano anziani, disabili e non autosufficienti, deve restare un diritto certo e continuo”.


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