L’attesa è tutta per la sfida tra Siracusa e Trapani di domenica prossima al De Simone, ma a prescindere da quello che potrà essere il risultato Alessandro Ricci, presidente degli azzurri, tiene la barra dritta con idee chiare: un progetto triennale per tornare tra i professionisti e l’ambizione di far diventare Siracusa e il Siracusa calcio un polo attrattivo. Anche attraverso la realizzazione di un nuovo stadio.
Il numero uno degli azzurri non disdegna il paragone con i presidenti cosiddetti “di provincia” che hanno caratterizzato il calcio italiano tra gli anni ’90 e i primi del 2000. Il pari di ieri a Ragusa non cambia gli obiettivi societari, anche se il presidente ha tenuto a precisare come le non perfette condizioni del terreno di gioco e qualche intervento “sopra le righe” dei difensori ragusani abbiano condizionato la partita. Ma Ricci ha anche voluto ringraziare il Ragusa calcio e il suo presidente per l’ottima accoglienza ricevuta. “Domenica invece – ha detto Ricci – sarà mia premura portare a spasso per Ortigia il presidente del Trapani Antonini. Il mio invito è nato per cercare di riportare sui giusti binari la rivalità tra le due compagini”.
Ma al netto di questo Ricci spera in un De Simone “infuocato”. “Attendiamo l’osservatorio per capire se la trasferta dei tifosi ospiti sarà consentita – ha proseguito – e se così dovesse essere, mostreremo che Siracusa è una città accogliente”. Ricci fa anche un bilancio dei primi 16 mesi in azzurro, ricordando come con Gaspare Cacciola alla guida gli azzurri abbiano solo perso due incontri, pareggiandone 4 e vincendo tutte le altre partite.
“Risultati non casuali – ha detto ancora -, ma frutto del lavoro di tutti, anche di chi recentemente ha fatto il proprio ingresso nei quadri societari. Persone come Spinelli, Giordano e Guglielmino che hanno portato portato l’orgoglio siracusano in società”. Di obiettivi a breve termine preferisce non parlarne, anche se la speranza sarebbe quella di centrare la promozione tra i professionisti in questa stagione, quella del centenario. E soprattutto di poter dare una nuova casa al Siracusa. “Abbiamo – concluso – sposato un progetto già avviato da un’altra società perché in fase più avanzata rispetto al nostro e abbiamo deciso di fare sintesi perché l’idea è quella di dotare la città di uno stadio all’altezza e, perché no, cominciare a pensare a una possibile polisportiva. Lo sport è volano di crescita, anche economica”.
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