Sabato scorso si è svolta la seconda edizione della Jane’s Walk a Siracusa, un’iniziativa che ha unito cittadinanza attiva, memoria storica e impegno civile per una città più inclusiva e consapevole. Organizzata dal Rotary Club Siracusa Ortigia, sotto la presidenza della D.ssa Michela Vasques, la passeggiata ha visto come Walk Leaders il Prof. Salvatore Adorno e l’Architetto Francesco Pappalardo, impegnati nel guidare un percorso di osservazione e confronto tra i partecipanti.
Il festival Jane’s Walk, diffuso in numerose città del mondo, nasce per onorare l’eredità dell’attivista e urbanista americana Jane Jacobs, nota per aver messo in luce l’importanza del ruolo dei cittadini nella progettazione degli spazi pubblici. Le passeggiate urbane promosse nell’ambito di questo progetto sono occasioni per esplorare quartieri, condividere storie, analizzare criticità e proporre visioni alternative, in un’ottica di partecipazione democratica.
A Siracusa, il tema scelto è stato la riscoperta storica dei luoghi e la riflessione sull’accessibilità urbana. L’itinerario ha preso avvio dal piazzale delle poste, si è snodato lungo viale Montedoro, ha toccato il Foro Siracusano e si è concluso in corso Umberto, cuore del quartiere Umbertino. Durante il percorso, sono emerse le origini storiche del quartiere, progettato alla fine dell’Ottocento sulla base di un piano regolatore inizialmente redatto da Luigi Mauceri. Il piano si ispirava ai criteri della nascente borghesia europea, fondati su decoro, ordine e igiene. Le ampie strade, l’allineamento dei prospetti e l’implementazione di reti fognarie e illuminazione pubblica rappresentavano un deciso miglioramento rispetto alle condizioni igieniche precarie del centro storico.
Nonostante l’impianto urbanistico razionale e moderno per l’epoca, l’attuale fruizione dello spazio urbano presenta numerose criticità, in particolare sul piano dell’accessibilità. Ostacoli fisici lungo i marciapiedi — come dehors, piante ornamentali, vasi ed espositori — compromettono seriamente la mobilità pedonale, soprattutto per chi si sposta con carrozzine, passeggini o ausili. A ciò si aggiungono il parcheggio abusivo, le basole sconnesse e il manto stradale deteriorato, che rendono ancora più difficile l’attraversamento e l’uso sicuro degli spazi pubblici. Questi fattori non solo riducono la qualità della vita urbana, ma generano anche forme di esclusione e disagio sociale, penalizzando in particolare le persone con disabilità o fragilità motorie.
La Jane’s Walk di Siracusa si è rivelata un’importante occasione di consapevolezza collettiva. La riscoperta della storia urbanistica del quartiere Umbertino si è intrecciata con l’analisi delle sue attuali criticità, evidenziando la necessità di interventi urgenti e mirati. Le proposte emerse dai partecipanti riguardano la regolamentazione dell’uso dello spazio pubblico, una maggiore manutenzione delle infrastrutture, il potenziamento della mobilità pedonale e un’attenzione più concreta ai temi dell’accessibilità. Per restituire agli spazi urbani la loro funzione sociale e inclusiva, è indispensabile che le istituzioni raccolgano le istanze della cittadinanza attiva e traducano la riflessione in politiche concrete e lungimiranti. La città di Siracusa ha dimostrato di saper riflettere su se stessa: il passo successivo è agire, per costruire insieme una città davvero accessibile a tutti.
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