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Siracusa, “caso Giuliana”. La famiglia si oppone all’archiviazione: udienza a giugno

Il Gip ha ritenuto l'istanza ammissibile e fissato l'udienza per trattare l'opposizione

Il Gip, Andrea Migneco, ha fissato al 30 giugno l’udienza in Camera di Consiglio per discutere dell’opposizione alla richiesta della Procura di archiviazione della posizione di Pierpaolo Vasquez, unico indagato sulla vicenda che ha portato alla morte della guardia giurata Massimo Calogero Giuliana.

L’avvocato delle persone offese (moglie e figlia della gpg), Alessandro Cotzìa, non si trova d’accordo con la nuova ricostruzione del magistrato e insiste nuovamente sull’ipotesi che non sia stato affatto un incidente, come ritenuto dai due Pm che si sono succeduti nella direzione del caso (Marco Di Mauro prima e Gaetano Bono oggi). Per questo, certo di quanto svolto dai tecnici e del materiale di cui si trova in possesso, il legale difensore ha chiesto la prosecuzione delle indagini indicando quali nuove investigazioni fossero necessarie. Il Gip ha ritenuto l’istanza ammissibile e fissato l’udienza per trattare l’opposizione.

Il 3 marzo del 2017 Giuliana venne colpito da un proiettile esploso, pare, dalla sua stessa arma d’ordinanza mentre era in servizio e stava cercando di sventare un furto ai danni della raffineria Esso di Augusta. L’allora Pm Marco Di Mauro chiese l’archiviazione escludendo l’ipotesi di un ruolo diretto di terze persone e addebitando la tragica morte a un colpo esploso accidentalmente dallo stesso Giuliana mentre si accingeva a scendere dall’auto di servizio, considerata la concitazione del momento.

Ma l’avvocato Cotzìa anche allora non si trovò d’accordo con la ricostruzione del magistrato e il Gip Andrea Migneco accolse l’opposizione all’archiviazione disponendo ulteriori indagini. Nel frattempo il caso è passato nelle mani di un altro magistrato che, partendo dall’opposizione, ha esteso le indagini.

Il sospetto maggiore riguardava la posizione di Giuliana, poiché appariva improbabile che si fosse auto inferto il colpo e per questo sono state svolte ulteriori indagini scientifiche anche sull’auto di servizio. Il legale della famiglia, infatti, aveva sottolineato le stranezze riscontrate nel corso delle indagini preliminari sostenendo l’impossibilità di un atto accidentale, altrimenti – aveva detto – “non si spiegherebbe la posizione in cui è stato rinvenuto il bossolo, ossia per terra all’esterno dell’autovettura, in prossimità dello sportello anteriore lato passeggero” .

Il Pm ha anche deciso di procedere alla simulazione balistica volta ad accertare la compatibilità tra la postura “innaturale” e la traiettoria seguita dall’ogiva, essendo noti sia il foro d’ingresso sia il punto del suo primo impatto con la calotta cranica di Giuliana. E a tal proposito si è riusciti a verificare – ma soltanto tramite una foto – la presenza del cappello d’ordinanza sopra l’auto e un foro che sembrerebbe imbrattato di sangue. Il cappello, che Giuliana utilizzava sempre, non è stato trovato ma in ogni caso il Pm Bono è giunto alla stessa conclusione: un incidente. E comunque alla mancanza di elementi che possano supportare le accuse ai danni di Vasquez.

Da qui la richiesta di archiviazione. Ma la tesi non convince fino in fondo la famiglia, né l’avvocato. Da cui l’opposizione. E a fine giugno si saprà se verrà accolta o se il caso sarà chiuso.


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