Per una volta il 2 giugno 2016 si è riusciti grazie al lavoro di decine di associazioni a ricucire quel braccio di mare che separa Ortigia dal Plemmirio. Migliaia le persone che già dalle prime ore del mattino affollavano la zona di imbarco dei traghetti per raggiungere la “riserva per un giorno”. Tante le attività dislocate lungo i 5km di costa attrezzati con cartellonistica, infopoint, mappe, brochure, bus navetta, noleggio bici, che hanno permesso di scoprire un tesoro che è sempre stato li, sotto i nostri occhi e che 7 anni dopo resta ancora scollegato dalla città.
In seguito con un atto di indirizzo approvato dal Consiglio Comunale e un emendamento al pums e al bilancio, nel 2019 erano stati stanziati 100.000 euro per realizzare le infrastrutture “pubbliche” di partenza e arrivo dei traghetti.
Oggi di tutto ciò rimane solo una traccia, un capitolo ad hoc iscritto a bilancio, il numero 27500.2 denominato proprio realizzazione infrastrutture pubbliche di partenza e arrivo per collegamento intermodale barca/bus Ortigia-Plemmirio. Un capitolo “rimasto vuoto come il sogno di vedere istituita e collegata la riserva terrestre Capo Murro di Porco e Penisola Maddalena – sottolinea il presidente di Lealtà e Condivisione, Carlo Gradenigo –. Tutto ciò è inaccettabile e non vorremmo che oltre ai ritardi aleggi nell’amministrazione l’idea di affidare ai privati tali infrastrutture, contrariamente a quanto indicato dal Consiglio comunale”.
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