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Siracusa, comitato legge 194: “Spariscono i consultori, via Barresi esempio del disinteresse”

La struttura di via Barresi che sarebbe dovuta diventare un consultorio e un presidio del 118 con tanto di ambulanza medicalizzata. Cosa che è mai stata in realtà

Recente il dibattito sulla legge 194, e quindi sul diritto all’aborto e sulla presenza di consultori nel territorio. A Siracusa e provincia l’interruzione di gravidanza è garantita solo all’ospedale Umberto I, mentre i consultori stanno sparendo piano piano. Di questo e di molto altro si occupa il comitato per la legge 194 di Siracusa.

“A Siracusa su tre Consultori, viale Tunisi, ospedale Rizza, via Ierone I, è funzionante solo l’ultimo. – si legge in una nota del comitato – La chiusura fa riferimento alla difficoltà di reclutare personale solo ed esclusivamente medico – ginecologi. Per Siracusa e provincia mancano complessivamente 22 ginecologi. Difficile da giustificare all’ignaro utente come, negli anni, ci si è ridotti così. A tutt’oggi non si ha contezza delle attrezzature o arredi dei consultori chiusi. Analogamente manca conoscenza sull’utilizzo dei locali del consultorio ubicato all’Ospedale “Rizza” e velocemente “sgombrato”.

E poi c’è il caso della struttura di via Barresi che sarebbe dovuta diventare un consultorio e un presidio del 118 con tanto di ambulanza medicalizzata. Cosa che è mai stata in realtà. “Per la sostituzione dei locali del consultorio di viale Tunisi con quelli di via Barresi, messi a disposizione dal Comune di Siracusa, si è preso atto che l’auspicato trasferimento a far data dal 2018, non sia mai avvenuto”, continua la nota.

Di recente il comitato ha incontrato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e il dottore Antonino Bucolo, di ginecologia dell’Umberto I.

“Da parte del Comitato è stata richiesta formalmente la riapertura a Siracusa di almeno un consultorio. Il pressing è stato fatto principalmente per il Consultorio della zona di Mazzarona. – scrive il comitato Infine, un piccolo accenno è stato dato all’applicazione della 194 che si pratica solo all’Ospedale Umberto I, con due medici non obiettori con un totale azzeramento degli altri ospedali, mentre la pillola RU486 non viene nè fornita, né utilizzata.
Tutto lascia supporre che la sanità pubblica venga considerata una spesa che non rende, non in grado di produrre profitti e quindi non degna di interesse. Sembrano quasi metodi fantasiosi quelli di rendicontazione dell’attività dei servizi ad esempio, basterebbe cambiare il metodo con cui si calcola il fabbisogno per risolvere come d’incanto il problema! Ma la normativa prevede ad oggi un consultorio per ogni ventimila abitanti.
E cosa accade nell’unico consultorio di Via Ierone, dove si concentrano tutte le richieste di consulenze psicologiche ginecologiche e sociali?
Tanti gli interrogativi. Questo Comitato attende impazientemente delle risposte formali da parte del Direttore Generale.

Al quale il comitato continua a chiedere un confronto che, fino a oggi, non c’è stato.


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