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Siracusa, dimensionamento scolastico: Chindemi e Wojtyla verso la fusione. Scatta la protesta

La dirigente scolastica, Stefania Bellofiore, ha sottolineato la stabilità numerica e consolidata dell'istituto

Continua a far discutere il tema del dimensionamento scolastico. Una recente decisione del Consiglio Comunale di Siracusa ha generato controversie e preoccupazioni nella comunità scolastica locale. L’atto in questione riguarda la possibile fusione degli istituti comprensivi “Chindemi” e “Karol Wojtyla”. Mossa che ha scatenato una serie di proteste e malcontenti.

Secondo il consiglio di istituto del Wojtyla, quanto deciso in Aula non è praticabile e peraltro il metodo intrapreso non sarebbe percorribile, stando al consiglio di istituto. Il comprensivo, infatti, contesta la mancata partecipazione democratica nel processo decisionale, sottolineando la mancanza di coinvolgimento de Karol Wojtyla nel procedimento e lamentando la scarsa considerazione del consenso della comunità scolastica, che si trova ora a dover subire decisioni prese dal Consiglio comunale.

In secondo luogo, la dirigente scolastica Stefania Bellofiore, ha sottolineato la stabilità numerica e consolidata dell’istituto.

“La fusione proposta comporterebbe la creazione di un istituto con quasi 1400 alunni, con un nuovo codice meccanografico e una configurazione logistica che, secondo gli oppositori, metterebbe a rischio l’autonomia e l’identità dell’I.C. “Wojtyla””, ha ribadito questa mattina Bellofiore in sede di conferenza stampa.

Le criticità e i disservizi previsti in seguito alla fusione sono un terzo punto di contestazione. La perdita di autonomia, identità e la gestione di un istituto di così grandi dimensioni sono aspetti ritenuti dal consiglio di istituto di difficile gestione, non rispondenti ai parametri ministeriali e dannosi per l’equilibrio dell’offerta formativa.

La richiesta della scuola è il rispetto e la tutela dell’autonomia dell’I.C. “Karol Wojtyla” e la revisione dell’atto di indirizzo da parte dell’Amministrazione Comunale.

Valeria Troia, presidente del Consiglio di istituto, ha anche annunciato la volontà di bussare non solo alla porta delle istituzioni a livello comunale, ma anche provinciale, regionale e ministeriale al fine di garantire il diritto allo studio e la libera scelta delle famiglie nell’offerta formativa delle scuole autonome.


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