Doppio appuntamento alla libreria Mascali.
Oggi giovedì 17 aprile alle 18, la presentazione del libro “Il coccodrillo di Palermo,” edito da La Nave di Teseo. In dialogo con Daniela Sessa. Letture a cura dell’attrice Giulia Andò
Il libro
Seguendo l’indagine di un figlio sui misteri di un padre, Roberto Andò ci accompagna tra le strade e gli incontri di una città fascinosa e malata, sospesa tra il peso della colpa e il desiderio di redenzione e giustizia. Un labirinto magico di voci e volti che emergono da un passato ambiguo e reticente.
Proposto da Roberto Alajmo al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione: “Se è vera la definizione di Dacia Maraini, secondo cui l’inferno è una Palermo senza le pasticcerie, Il coccodrillo di Palermo di Roberto Andò si configura pienamente come una discesa agli inferi. Il nostos del protagonista nella sua città d’origine è un vortice. Un abisso nel quale egli guarda, rendendosi quasi subito conto che l’abisso, allo stesso tempo, sta guardando lui. Fra le anime morte della città il lettore è portato a muoversi quasi in soggettiva, misurando gli enigmi che un padre ha seminato nella vita di suo figlio, trasformandolo poco alla volta in un investigatore riluttante.”
L’autore
Regista e scrittore italiano. Ha esordito nel lungometraggio cinematografico con Il manoscritto del principe, dedicato agli ultimi anni della vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Le sue regie, per il teatro e per il cinema, lo hanno reso noto al pubblico italiano e internazionale. Vive a Roma con la moglie e la figlia.
Dopo aver seguito studi filosofici, giovanissimo collabora come assistente alla regia con Francesco Rosi e Federico Fellini, in seguito con Michael Cimino e Francis Ford Coppola. Nella sua formazione è decisivo l’incontro con Leonardo Sciascia, con cui stringerà legami di profonda amicizia. Dal 1980 ha alternato regie teatrali e cinematografiche.
Lavora principalmente come regista a numerosi lavori per il grande e il piccolo schermo. Tra le sue opere di maggior rilievo: Viaggio segreto, Sotto falso nome e Il manoscritto del principe.
Diario senza date o della delazione è il suo esordio letterario.
Domani, venerdì 18 aprile alle 18 preso la presentazione del libro “Femminismo Terrone” editore Tlon di Valentina Amenta e Claudia Fauzio. In dialogo con Elena Fonti
Il libro
“Dev’essere dura essere una donna, e per di più queer, in Sicilia”: Claudia Fauzia e Valentina Amenta si sentono rivolgere spesso questa osservazione da persone che sembrano condividere la loro stessa lotta. Una frase che implica, in realtà, l’idea di un Sud irrimediabilmente maschilista, refrattario a ogni forma di emancipazione, marginale. Ma se proprio questa marginalità fosse, seguendo bell hooks, “un luogo di radicale possibilità, uno spazio di resistenza”? Attraverso una lente decoloniale e di genere, le autrici rivendicano l’esigenza di un femminismo terrone: una rivoluzione culturale che sfida le convinzioni radicate sull’identità meridionale e sovverte l’asse Nord-Sud su cui si fonda la narrazione egemonica non solo italiana. Un viaggio di emancipazione e scoperta di identità altre, di lotte e di esperienze, uno spunto prezioso per chiunque voglia comprendere e combattere le ingiustizie che ancora oggi colpiscono il Sud e i sud.
L’autore
Dottore di ricerca alla Università La Sapienza di Roma Valentina si concentra sui temi de Meridionalismo transfemminista e queer: una prospettiva di genere, queer e postcoloniale sul Sud Italia
La ricerca di dottorato si focalizza sulla formulazione del concetto di “meridionalismo transfemminista e queer”, esaminando la dimensione transnazionale della Questione meridionale e la sua intersezione con le prospettive femministe e queer. Alla luce di tale teoria e prospettiva metodologica, vengono poi analizzate alcune narrazioni e pratiche politiche della Sicilia contemporanea
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