Avevano confezionato un ordigno per farlo esplodere sotto l’abitazione di un magistrato donna in servizio al Tribunale di Siracusa.
Agenti della Squadra Mobile, hanno arrestato ieri (da sinistra verso destra nella foto) CIRANNA Benito nato nel 1940 e residente a Priolo, LINARES Benito nato nel 1973 e residente a Floridia e MOLLICA Emanuele nato nel 1977 e residente a Priolo.
L’allarme è partito dagli uffici investigativi romani che avevano avuto l’informazione da fonti certe ai primi di luglio: si stava preparando un attentato. Un’esplosione ai danni di un magistrato di sesso femminile da attuare di mattina, nel momento in cui il magistrato stesso sarebbe uscito dalla sua abitazione.
L’esplosione sarebbe dovuta avvenire a Catania o, più verosimilmente, a Siracusa nei giorni immediatamente successivi a quel primo luglio in cui si aveva avuto notizia.
Le investigazioni, da parte della Squadra Mobile di Siracusa, di concerto con le AA.GG. di Catania e Siracusa, venivano subito avviate, concentrando le indagini sugli ambienti criminali indicati dalla fonte.
Una complessa e articolata attività di monitoraggio di quei soggetti che, per tipologia di precedenti, potessero essere sospettati dell’esecuzione di quanto paventato.
Nel corso della febbrile attività investigativa, veniva accertato che il CIRANNA, unitamente a due suoi nipoti, successivamente identificati in MOLLICA Emanuele e LINARES Benito, si stava organizzando per reperire il materiale esplodente.
Dopo un lungo servizio di pedinamento, gli agenti della Polizia, avuta consapevolezza che MOLLICA Emanuele e LINARES Benito erano in possesso del materiale esplodente, procedevano a bloccare, nei pressi di un noto centro commerciale alla periferia della città, l’autovettura FORD ESCORT sulla quale viaggiavano i predetti che, alla vista dei poliziotti, cercavano, con una manovra repentina, di dileguarsi senza, tuttavia, riuscirvi.
Nel corso della perquisizione effettuata sull’autovettura, nascosta sotto il sedile anteriore destro, veniva trovata una busta in carta contenente un candelotto confezionato artigianalmente della lunghezza di circa 30 cm, con, all’estremità, una miccia imbevuta di liquido infiammabile.
Nel corso della perquisizione dell’abitazione di LINARES Benito, veniva trovato un rotolo del nastro adesivo di colore marrone, del tipo da imballaggio, identico a quello utilizzato per confezionare il rudimentale candelotto nonché un sacco in plastica nero contenente i resti di circa 500 petardi svuotati della polvere pirica.
Successivamente, gli agenti della Polizia di Stato eseguivano una perquisizione presso l’abitazione di CIRANNA Benito, il quale, accompagnato in Questura, ammetteva le proprie responsabilità.
Dagli accertamenti successivi scaturiva che il confezionamento dell’esplosivo era finalizzato effettivamente alla collocazione dello stesso nelle immediate adiacenze dell’abitazione di una donna magistrato in servizio presso il Tribunale di Siracusa.
Tuttavia le intenzioni recondite degli arrestati erano di non far deflagrare il rudimentale ordigno bensì di accreditarsi, in seguito al collocamento dello stesso, presso le Forze dell’Ordine al fine di consentirne il rinvenimento tentando di ottenere in cambio una congrua ricompensa.
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