In tendenza

Siracusa, embargo del petrolio russo. Raciti (Pd): “necessario che Giorgetti affronti il problema”

Il parlamentare del Pd definisce corrette le sanzioni ma allo stesso tempo chiede soluzioni da parte del Governo nazionale per evitare che l'area industriale siracusana vada al collasso

L’embargo al petrolio russo deciso dal Consiglio europeo è certamente una decisione utile a indebolire la macchina da guerra di Putin”. Parte da questa la premessa il pensiero del deputato nazionale del PD, Fausto Raciti, in merito alla recente decisione del Consiglio Europeo di porre un embargo al petrolio russo che arriva via mare.

Il parlamentare ha però successivamente aggiunto come questa decisione – che prenderà il via a partire dal 2023 –  rischia di avere ricadute fortissime sull’area di raffinazione di Priolo, la più importante del nostro Paese e principale hub dell’export petrolifero russo.

È necessario trovare dunque soluzioni – dice Raciti – che consentano all’impianto di emanciparsi da questa dipendenza, scongiurando le ipotesi di una chiusura che avrebbe effetti sociali devastanti.  L’impianto e il suo indotto, sono la principale fonte di occupazione dell’area e non possono essere certamente operai e dipendenti a pagare il costo di un eventuale stop alla produzione.” Nella sola raffineria Isab – Lukoil tra lavoratori diretti e indotto sono coinvolte circa 2mila persone. Ma oltre questo il vero rischio è quello di un “effetto domino” che rischia di coinvolgere tutta l’area industriale.

L’incapacità del governo regionale di farsi interlocutore credibile – conclude Raciti -, e i deludenti risultati dei recenti incontri tenutesi presso il Mise, rendono necessaria una chiara assunzione di responsabilità della questione da parte del ministro Giorgetti che finora è sembrato sottovalutarne gli effetti


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni