“Una cattedrale nel deserto, un mostro di cemento all’interno del quartiere Epipoli”.
Così il consigliere della circoscrizione Epipoli, Giuseppe Romano, definisce la struttura che da oltre trent’anni campeggia inutilizzata nel quartiere, su un’ area di circa 16.000 MQ, per la quale è stato approvato un progetto con licenza edilizia risalente addirittura all’1 dicembre del 1960.
Romano parla di un’imponente struttura – composta da un grande corpo centrale, già esistente, e da due corpi paralleli comunicanti davanti e dietro con quello centrale – finalizzata alla realizzazione di una Casa di assistenza e cura per bambini discinetici, di proprietà della Croce Rossa Italiana.
Al piano terra, a detta del consigliere, erano previsti: ingresso, uffici accettazione, sale visite, servizi personale, centrale termica, cucina, garage, depositi e lavanderia. Al primo piano, invece, soggiorno ricoverati, servizi, aule scolastiche, ambulatori medici refettorio e cappella. Al secondo piano: alloggio direttore, alloggio suore, dormitori e ambulatori.
“Per fortuna – prosegue Romano – è stato realizzato solo il corpo centrale avente dimensioni pari a metri lineari di circa 102 di lunghezza per 6 metri di larghezza ed un’altezza di circa 13 metri. Tutti ci siamo chiesti che utilità potesse avere e soprattutto quale destinazione d’uso; nonostante le varie ipotesi fatte pensando ad esempio a un nuovo ospedale, alla caserma dei Vigili del Fuoco o ad altro, finalmente dopo varie ricerche sono riuscito a conoscere con certezza la sua destinazione: NUOVA SEDE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA”.
Nella sua amara riflessione Romano si sofferma inoltre sul fatto che per trent’anni lo scheletro di cemento si è trasformato in covo di diseredati, topi, cani, zecche, nonchè in ricettacolo di rifiuti vari.
L’iter burocratico che coinvolge la Croce Rossa – ricostruito dallo stesso consigliere di quartiere – è lungo e complesso: nel 2001 viene presentata una variante al piano esecutivo approvato, acquisendo tutti i pareri favorevoli di competenza, tanto che viene approvato dalla Giunta Municipale il Piano Esecutivo Convenzionato presentato dalla Croce Rossa Italiana; nel 2003 quest’ultima presenta una variante al progetto esecutivo convenzionato, con parere favorevole dell’ Amministrazione Comunale e del Consiglio di Circoscrizione Epipoli.
“Nonostante tutto – dice Romano (in foto) – nel febbraio 2005 la Commissione Comunale non ha comunque ricevuto riscontro per avviare il progetto, lasciando tutto nel dimenticatoio”.
Numerose sono le proposte avanzate dal rappresentante di Epipoli sull’utilizzo di quello che ancora oggi rimane un inutile obbrobrio: “Un edificio che andrebbe o completato in tutte le sue parti, o abbattuto per poter restituire l’area al Comune, dove poter così realizzare opere più utili al quartiere Epipoli: centro sportivo polivalente, centri di aggregazione sociale, locali per le associazioni di volontariato e soprattutto vi si potrebbe stabilire la sede della circoscrizione visto che dove si trova attualmente è del tutto inadeguata e non risponde ai canoni di sicurezza delle normative vigenti, poiché vi grava un’ordinanza di inagibilità parziale, e non esiste l’abbattimento delle barriere architettoniche, visto che gli uffici della circoscrizione si sviluppano tutti al piano primo e la scala esistente non permette l’accesso ai disabili”.
L’intero Consiglio della circoscrizione Epipoli comunica infine di essere intenzionato a proseguire l’iter per fissare degli incontri con i vertici della Croce Rossa e del Comune, nel corso dei quali discutere e dare così finalmente degno compimento all’edificio.
(di Elisabetta La Micela)
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