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Siracusa, Festa della Polizia. Il Questore: “In questa città lascio un pezzo del mio cuore”

A Siracusa la cerimonia si è svolta all'interno del Castello Maniace

La Polizia di Stato celebra oggi il 170° Anniversario della sua fondazione, alla presenza del Presidente della Repubblica, nella splendida cornice della Terrazza del Pincio a Roma.

Un’amministrazione longeva che ha accompagnato nel tempo i cambiamenti della società, trasformandosi essa stessa per soddisfare nuove esigenze nella continuità del motto sub lege libertas. Una polizia radicata nel presente e proiettata verso il futuro che torna a condividere con i cittadini i suoi più autentici valori ed i risultati conseguiti grazie al quotidiano operato delle sue donne e dei sui uomini.

Il Presidente della Repubblica concede quest’anno la medaglia d’oro al merito civile alla bandiera della Polizia di Stato per le attività svolte durante la pandemia: “Alle donne e agli uomini della Polizia di Stato che con eccezionale valore e senso del dovere hanno profuso ogni energia nel garantire, anche in occasione dell’emergenza pandemica da COVID- 19, la tutela della salute di tutti i cittadini.” Un’eccezionale banco di prova che ha evidenziato lo spirito di servizio che caratterizza l’attività di ciascun poliziotto.

Molte le onorificenze e le ricompense conferite durante la cerimonia: le promozioni per merito straordinario e le medaglie d’oro al valor civile ai poliziotti caduti in servizio, le promozioni per merito straordinario per coloro che si sono distinti in attività eccezionalmente meritorie quali il salvataggio di vite umane.
Promossi per merito straordinario alcuni atleti del gruppo sportivo Fiamme Oro che hanno conseguito importanti risultati olimpici e mondiali, inorgogliendo l’intera Italia e portando lustro al nostro Paese.

Per lasciare un segno tangibile dell’importante traguardo raggiunto, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo celebrativo mentre l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha realizzato una moneta corrente dal valore di 2euro, che raccontano l’impegno profuso da poliziotte e poliziotti a salvaguardia dei valori della legalità e della sicurezza. Nel corso della cerimonia il primo esemplare della moneta sarà consegnato dal Capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

A segnare la ricorrenza, i maestri Infioratori del Comune di Genzano di Roma hanno realizzato alcuni quadri infiorati: due con il logo araldico della Polizia di Stato rispettivamente collocati nella Terrazza del Pincio e sulla scalinata di Trinità dei Monti, mentre a Piazza di Spagna sono stati creati i quadri che riproducono una pattuglia cinofila e la moneta da 2 euro.

L’evento sarà trasmesso in diretta da Rai1 dalle ore 10.50 con la conduzione del giornalista Alessio Zucchini. E’ possibile seguire la diretta anche sul canale YouTube Polizia di Stato e sul sito istituzionale www.poliziadistato.it oltre che sui canali social della Polizia di Stato e attraverso il live twitting dall’account @poliziadistato, con l’hashtag #AnniversarioPolizia, nonché nelle stories dell’account Instagram “poliziadistato_officialpage”.

Infine dalle 8 alle 20 di oggi la Polizia di Stato assicurerà il Servizio di guardia d’Onore al Palazzo del Quirinale.

A Siracusa la cerimonia si è svolta all’interno del Castello Maniace dove il Questore, Gabriella Ioppolo, ha tenuto il seguente discorso:

“Cari concittadini, concittadine, autorità civili, militari e religiose oggi 12 aprile 2022, qui a Siracusa come in tutti gli altri capoluoghi di provincia, ricorre il 170° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato. Prima di ogni cosa, tengo molto a salutare e ringraziare tutti voi per essere qui e per avermi dato la gioia della vostra gradita presenza.

Consentitemi di dirvi che oggi sono davvero commossa, atteso che si tratta del primo evento riguardante la Polizia di Stato dopo la chiusura dello stato di emergenza sanitaria, che ci vede finalmente tutti riuniti insieme; una presenza contingentata, ma che vuole essere il timido ma convinto auspicio di ritorno alla normalità; mi auguro infatti che questa circostanza possa essere ricordata come la cesura del tempo della paura e del dolore e l’avvio di una nuova fase di rinascita sociale ed economica della nostra amata provincia e dell’intera Nazione.

Come in ogni ricorrenza, è tempo dei bilanci ma anche di progettazioni e di aspettative, che avvertiamo, per il momento in cui viviamo, ancora più pressanti.

Alla crisi economica e sociale, si accosta l’incombente catastrofe umanitaria della martoriata Ucraina, che ha maggiormente amplificato ed aggravato l’eredità lasciata dalla pandemia.
Il virus, anziché avvicinare l’umanità in una lotta comune contro il male, ha drammaticamente chiarito come sia ancora lungo ed impervio il cammino della fratellanza e della pacifica coesistenza tra gli uomini.

Le lacerazioni che la nostra società sta vivendo hanno purtroppo creato nuove diseguaglianze, che si sono assommate a quelle già esistenti, ed in particolare nella nostra provincia, la più meridionale dell’Italia, che patisce un ritardo sempre più intollerabile rispetto alle aree più sviluppate della Nazione e che inevitabilmente fa aumentare la richiesta di aiuto e sostegno da parte dei cittadini nei confronti delle Istituzioni.

In questo tempo, dunque, l’esserci sempre, è stato da me, come da tutti i miei colleghi della Polizia di Stato, indifferentemente declinato non solo come vicinanza alle categorie più deboli ed esposte, ma anche e soprattutto come incitamento a tutta la popolazione a non abbandonarsi allo sconforto e ad atteggiamenti egoistici.

E tale vicinanza soprattutto alle fasce deboli, come dimostrano le statistiche nazionali in tema di fiducia negli organi pubblici, ha contribuito a far si che la Polizia di Stato resta stabilmente in cima alla classifica, e questo, rappresenta per me, un grande motivo di orgoglio: il nostro “esserci sempre” ha finito per costituire uno dei pochi legami ancora forti tra cittadino e la res publica, manifestazione plastica del collante che tiene unita una collettività, l’argine alle devianze dall’ordinato vivere civile e guida verso un percorso di rigenerazione dello Stato.
Il messaggio che oggi da qui deve partire è proprio quello che la Polizia di Stato c’è e ci sarà sempre, sempre a fianco di chi ne ha bisogno.

Ma esserci sempre, ritengo, sia anche un obbligo morale, che in particolar modo adesso, non mi stanco di ribadire, deve essere presente a tutti noi, come impegno a non sottrarci all’imperativo di aiutare sempre e comunque chi è in difficoltà, incarnando quell’autorità intesa in senso platonico di soggetto pubblico – nella sua più nobile accezione – di guida illuminata della città.
Così se stiamo progressivamente superando le restrizioni connesse alla pandemia, pur se ancora largamente presente in termini di contagi e vittime, le drammatiche notizie provenienti dal conflitto bellico alle nostre porte ci inducono a non abbassare l’attenzione sulla sicurezza interna del nostro Paese, che deve gestire un cospicuo numero di persone che fuggono dalla guerra anche nella nostra realtà, molti dei quali minori o donne sole.

Gestire uno stato di emergenza, sia esso di natura sanitaria o di carattere umanitario, non è stato e non è per nulla semplice. La permanenza di tale condizione sposta inevitabilmente l’equilibrio tra l’uso della forza pubblica e il rispetto dei diritti costituzionali e ridisegna nuovi assetti nel delicato rapporto, apparentemente conflittuale, tra autorità e libertà.

Al riguardo, mi preme sottolineare come la Polizia di Stato si stia muovendo in questo caotico frangente nel pieno rispetto di quei valori che si colgono nella carta costituzionale, capaci di adattarsi alla mutevolezza del contesto storico di riferimento.

Del resto per esprimere un giudizio storico compiuto, si deve considerare come i 170 anni della Polizia di Stato racchiudano un periodo che ha segnato una evoluzione sociale, politica e culturale del Paese.

Ma proprio da uno dei periodi più bui che l’Amministrazione della Sicurezza ha vissuto, coincidente con gli anni di piombo del terrorismo e della strategia stragista di stampo mafioso, ha cominciato a germogliare quella che adesso è divenuta la nostra casa comune della sicurezza, tanto che oggi noi identifichiamo l’entrata in vigore della legge 121 del 1981 nel momento fondativo di una nuova Polizia che, pur non rinnegandola, trasforma, vivifica quella precedente e la rende al passo coi tempi.

Con questa Legge l’apparato della Sicurezza Pubblica ha segnato una svolta epocale di un lungo processo di cambiamento, traghettando una concezione della sicurezza di stampo militare verso una polizia moderna e democratica, ispirata al principio “sub lege libertas”, attraverso due pilastri importanti di intervento: la smilitarizzazione e la sindacalizzazione.

Il tema della “buona organizzazione” è divenuto, soprattutto nell’ultimo ventennio del nuovo millennio, il fulcro centrale delle attenzioni dei vertici del Dipartimento della P.S., che sospinti dalla necessità di ottimizzare l’impiego delle risorse umane e strumentali, hanno adottato moderni moduli operativi per una rinnovata e più incisiva Cultura della Sicurezza.

Principio della Sicurezza, operante su due diversi piani, politico-amministrativo e tecnico, sia a livello nazionale che periferico, prevedendo due Autorità separate, a cui corrispondono diversificati livelli di competenze e responsabilità;

I binomi a livello centrale e periferico Ministro dell’Interno – Capo della Polizia-Direttore Generale della P.S. e Prefetto – Questore, trovano poi la perfetta sintesi operativa all’interno di processi decisionali congiunti negli appositi Comitati Nazionali e Provinciali per l’Ordine e Sicurezza pubblica, sempre più aperti a cogliere tutte le istanze dei cittadini.

La Nostra Amministrazione ha attuato una progressiva quanto profonda trasformazione di tutto l’apparato della Pubblica Sicurezza, incidendo sia nell’ambito centrale che periferico, ridisegnando l’articolazione e l’organizzazione degli uffici territoriali ed in particolare delle Questure, di cui si attende il definitivo varo con l’imminente “atto ordinativo unico degli uffici periferici” che sarà a breve firmato dal Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.

In tale contesto fortemente evolutivo, l’emergenza epidemiologica ha ulteriormente contribuito ad accelerare questo processo, rimodellando le esigenze operative e rideterminando gli ambienti ed orari di lavoro. Il tutto secondo le indicazioni ministeriali e grazie all’apporto di tutte le Organizzazioni Sindacali di Polizia e dell’Amministrazione Civile dell’Interno, che hanno consentito di garantire il valore primario della salute di tutti gli operatori.

Seppur dettato dall’emergenza, l’ultimo biennio ha costituito un innegabile bagaglio di esperienza da parte di tutti gli appartenenti a questa Amministrazione, che rappresenta la base di ripartenza della Polizia di Stato, anche qui a Siracusa.”

Elenco personale premiato

Promozione per merito straordinario

Vice Ispettore Mariano Grammatico Ufficio di Gabinetto
Sovrintendente Giuseppe Bonaiuto Upgsp
Vice Sovrintendente Giancarlo Noto Upgsp

Encomio solenne

Vice Questore Gabriele Presti Squadra Mobile

Encomio Solenne

Ispettore Arabella Lo Re Commissariato Pubblica sicurezza Augusta

Encomio

Sostituto. Commissario Coord. Massimo Aruta Commissariato Pachino
Ispettore Giorgio Sgandurra Commissariato Pachino

Encomio

Vice Ispettore Luca Macauda Commissariato Avola

Encomio

Vice Ispettore Antonio Moscato Commissariato Priolo Gargallo
Sov. Capo Coord. Andrea Papa Squadra Mobile

Encomio

Assistente Capo Coord. Giovanni Bruccone Commissariato Lentini

Encomio

Agente Scelto Giuseppe Sardico Upgsp


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