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Siracusa, Filctem, Femca e Uiltec lanciano l’allarme sul futuro dell’area industriale

In merito a Isab ed alla luce del passaggio alla Goi Energy, Amato, Tripoli e Bottaro, recriminano il mancato coinvolgimento da parte del Governo sui dettagli della vendita

I segretari generali di Filctem, Femca e Uiltec Siracusa, lanciano l’allarme rispetto al futuro dell’area industriale siracusana. Da anni assistono ad un disimpegno dei soggetti interessati a tutelare un asset fondamentale dell’economia siracusana.

“Pare che l’obiettivo di garantire lo sviluppo e l’occupazione siracusana attraverso strategie appropriate e studiate appartenga al passato, l’atteggiamento delle aziende non sia determinato nel programmare il futuro. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a tante dismissioni e pochi investimenti – dicono i segretari Fiorenzo Amato, Alessandro Tripoli, Andrea Bottaro – è arrivato il momento di chiamare al confronto Confindustria e le aziende dell’area industriale per un focus sull’assetto futuro e sui temi della sicurezza e degli appalti, e sull’occupazione in genere. È infatti convinzione dei segretari che, per importanza rivestita dal polo industriale non solo a livello locale ma nell’intero paese, i temi vadano affrontati singolarmente e dettagliatamente per le singole aziende”.

In merito a Isab ed alla luce del passaggio alla Goi Energy, Amato, Tripoli e Bottaro, recriminano il mancato coinvolgimento da parte del Governo sui dettagli della vendita, soprattutto perché ogni azione che possa apportare vantaggi per l’economia del territorio è sempre accolta positivamente ma sarebbe stato auspicabile comprendere quali i piani futuri e gli investimenti programmati per la più grande raffineria italiana soprattutto nell’ottica della transizione energetica. A tal fine le segreterie hanno chiesto un incontro ufficiale all’amministratore delegato, ritenendo utile tornare al Mimit per affrontare integralmente la questione.

“Stessa sorte per la Versalis in cui tutti i piani di investimento che l’azienda ha presentato negli ultimi anni, sono rimasti lettera morta, come ad esempio quelli relativi alla fermata dell’impianto del polietilene, necessaria a far spazio a nuove produzioni e quindi a prevedere nuove prospettive di crescita per il sito di Priolo – dicono -. La situazione appare un po’ più difficile per la Sasol in cui la fermata di quasi tutti gli impianti, della durata di due mesi, preoccupa particolarmente sindacati e lavoratori. Non è semplice comprendere la strategia aziendale scelta per il sito di Augusta. Anche per Sonatrach, dopo cinque anni dal passaggio societario, è giunto il momento di conoscere i piani della raffineria rispetto alle sfide della transizione energetica, così come per Air Liquide in cui negli ultimi anni si è assistito a riorganizzazioni e ridimensionamenti senza comprendere il punto di arrivo aziendale e l!integrazione con il sito produttivo. Parimenti in Eni Rewind: i piani di sviluppo aziendali necessitano di una strategia occupazionale che preveda il giusto mix generazionale. La presenza nel polo industriale siracusano va rafforzata cogliendo le possibilità che il sito offre”.

L’incertezza più grande e che non lascia sereni i segretari, proviene dalla complicata situazione che perdura in Ias, il depuratore consortile per il quale, pur avendo piena fiducia nell’operato della magistratura, si attende che vengano affrontati i temi della governance all’interno di questo fondamentale asset che necessita di un piano di investimenti economicamente pesanti ma necessari sia per il mantenimento dell’impianto, ormai fatiscente, sia per tutelare l’ambiente nell’interesse del territorio. Priolo Servizi, consorzio di servizi del sito multi societario di nord, inoltre attende da anni la stabilizzazione di 15 lavoratori.

“L’auspicio che la commissione giudiziaria, oltre a prevedere investimenti utili per il mantenimento dell’azienda, possa farsi carico del problema e liberare dall’incertezza questi lavoratori – aggiungono i sindacalisti -. In merito alle procedure interne delle aziende, i segretari attendono un tavolo comune per ragionare sulla politica degli appalti e, se non si può pensare ad un protocollo per l’intera area industriale, è arrivato il momento di affrontare questo tema con ogni singola committente, per tutelare l’occupazione, la sicurezza e il tessuto produttivo del territorio. Un’attenzione particolare merita il settore idrico che sebbene al di fuori del contesto industriale, nell’ambito provinciale denota forti carenze strutturali che si riflettono sul lavoro divenuto incerto e per il quale la gestione dell’Ati può fare tanto. Nell’auspicio di non dover attendere oltre perché parta la nuova gestione, i segretari ritengono che l’attuale gestore operi rispettando quanto previsto dal contratto di riferimento”.

Amato, Tripoli e Bottaro inaugurano un nuovo percorso unitario di Filctem, Femca e Uiltec a Siracusa a sostegno dei temi appena analizzati. “Le difficoltà del momento impongono una azione unitaria del sindacato – concludono – un momento decisivo in cui chiamano a raccolta tutti i rappresentanti del territorio e soprattutto esortano al confronto Confindustria e le aziende dell’area industriale sui temi sviluppo, sicurezza e appalti, a difesa dei quali sono pronti a mettere in campo tutte le risorse”.


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