Giovanni Magro sbatte la porta e lascia il direttivo regionale della Democrazia Cristiana. Il Siracusano, nominato lo scorso giugno nel direttivo regionale del partito diretto dall’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, ne ha per tutti, lamentando l’impossibilità – soprattutto a Siracusa – di poter sviluppare una qualsivoglia azione politica.
La dura nota di Magro prende spunto dal marzo di quest’anno, quando Cuffaro venne a Siracusa per gettare le basi per riorganizzare il partito, nominando 3 responsabili provinciali: Salvatore Andolina, Sebastiano Brancati e Giuseppe Castania. Nomine che per l’ormai ex esponente della Dc non avrebbero portato a nulla in quanto, dopo circa 6 mesi “non vi è stato nessun incontro e nessuna volontà di potere organizzare seriamente il Partito. Ho lavorato per due anni con sacrificio – dice Magro -, omettendo i miei impegni personali, di famiglia e lavoro per dedicarmi alle liste regionali e Comunali. Per i candidati che si sono spesi non vi è stato mai un segnale di attenzione, al contrario sono stati allontanati, quasi con fastidio.”
L’ex componente della Direzione regionale della Dc non risparmia strali nemmeno al segretario nazionale, Totò Cuffaro, accusandolo di un atteggiamento di sufficienza verso la Provincia di Siracusa, “con un tentativo di colonizzazione sul territorio – tuona -. Nonostante avessimo fatto un tesseramento nel 2023 non siamo mai stati autorizzati a fare un Congresso, l’unica provincia della Sicilia. Abbiamo più volte chiesto la normalizzazione di enti come il Ciapi o lo Iacp, ma si preferiscono i Commissari venuti da fuori ad una classe politica che vive il territorio. Per i motivi sopracitati – conclude -, ma ne potrei elencare tanti altri, ho rassegnato le mie dimissioni irrevocabili dalla Direzione regionale del Partito”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni