La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’ex poliziotto Rosario Salemi, 51 anni di Noto, in pensione, e del collega ancora in servizio Giuseppe Iacono, 58 anni.
I due, difesi dagli avvocati Sebastiano Troia e Giorgio D’Angelo, erano stati arrestati dai colleghi della Squadra Mobile di Siracusa e dalla Guardia di Finanza con l’accusa di associazione finalizzata al traffico degli stupefacenti in concorso con i trafficanti di droga Francesco Capodieci, Riccardo Di Falco e Giancarlo De Benedictis.
I legali avevano chiesto di annullare la misura cautelare in carcere ma la Suprema corte ha rigettato il ricorso accogliendo la tesi della Procura generale.
Per l’accusa Salemi e Iacono, in cambio di 100 mila euro (2 mila ogni 40 giorni dal 2015 al 2017) fornivano, tra le altre cose, notizie sull’esistenza di indagini di Procura e Dda a carico dei capi clan Capodieci, Di Falco e De Benedictis, i contenuti delle dichiarazioni rese dai collaboratori Giovanni Piazzese e Luigi Cavarra, i nomi degli uomini da quali non acquistare droga per non essere sotto i riflettori della polizia giudiziaria, arresti e operazioni della Polizia di Stato contro il gruppo Bronx e perfino i posti in cui erano nascosti dispositivi di intercettazione.
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