Speciale imprese: con il presidente di Ance Siracusa Paolo Augliera

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Siracusa, il centrodestra in frantumi: Messina ci crede, Assenza spera, Napoli teme, Vinciullo sogna

Il nostro racconto di ciò che accade in questa bizzarra campagna elettorale prosegue e adesso tocca a chi, unito, vincerebbe a mani basse

Se a sinistra la notizia principale è: non si litiga, ma i nomi sul tavolo politicamente non entusiasmano (Roberto Alosi e Antonio Ferrarini). A destra la situazione è tragica. Il nostro racconto di ciò che accade in questa bizzarra campagna elettorale prosegue e adesso tocca a chi, unito, vincerebbe a mani basse. Ma unito proprio non riesce a stare. Cari lettori, stesso discrimine: le notizie che leggerete in seguito sono voci di corridoio politico. Potranno essere smentite un secondo dopo ma non sono false. Solo che in questa confusione proviamo a giocarci un po’. Divideremo il racconto in più articoli: ci siamo già occupati di centrosinistra, adesso centrodestra, poi sindaco uscente e infine le maggiori liste civiche.

Il tavolo provinciale del Centrodestra è definitivamente saltato, tutto rinviato a decisioni regionali. O nazionali. Le interviste rilasciate in redazione hanno sancito la chiusura dei giochi… Luca Cannata ha indispettito gli alleati mostrando un’eccessiva disponibilità al ruolo di sindaco che a molti è parsa una conferma: il pensiero è già alle elezioni provinciali con la candidatura in pectore di Titti Bufardeci che aveva declinato il tris in piazza Duomo prediligendo via Roma. Il nome fatto dal leader di Fratelli d’Italia è stato quello del commissario provinciale Giuseppe Napoli. Onorato, ma difficilmente accetterà di rappresentare un centrodestra che non è coeso. E che altrimenti avrebbe vinto.

Giuseppe Carta ha messo fuori dai giochi Peppe Assenza, forse. Nel senso che il nome non lo farà lui, ma nel caso dovesse proporlo qualcuno avrebbe il suo appoggio indiscusso. Carta ha provato a distruggere il gioco di FdI accettando il nome di Napoli, consapevole che in questo caso sulle ex Province sarebbe stato difficile per i patrioti rivendicarne la presidenza. Ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mario Bonomo si vuole tenere stretto il simbolo dei Popolari e autonomisti, forte dell’amicizia con il fondatore Raffaele Lombardo, ma vuole sfruttare anche il civismo con la sua “Grande Siracusa 2023”. Non è in buoni rapporti con Carta, vivono da separati in casa con la speranza che qualcuno abbandoni il tetto coniugale. Ma al momento nessuno vuole fare il grande passo. Solo che Bonomo è tra i fondatori dei 4 cavalieri dell’Apocalisse (con Bandiera, Vinciullo e Cafeo), una coalizione alternativa al centrodestra che ha una linea comune con quella principale: non andranno uniti.

Forza Italia invece prova a sopravvivere: Riccardo Gennuso si sta prendendo il partito, pronto ad aiutare il presidente Schifani nella gestione del dopo Micciché. E ha un prescelto: l’ex consigliere comunale ed ex assessore Ferdinando Messina. Ritenuto uomo di sintesi e capace politicamente anche per la sua esperienza amministrativa decennale, sarebbe sostenuto da un pezzo di Forza Italia (ma non da Bandiera, che sta provando a giocare una partita alternativa), da Fratelli d’Italia e dai Popolari (ma non da Carta e Bonomo insieme, o comunque nessuno dei due farebbe campagna elettorale) e forse dalla Dc, dove il neo coordinatore cittadino Gianmarco Lo Curzio sogna in grande. Non dalla Lega (in attesa di nuovo responsabile). Non sarebbe un centrodestra unito, impossibile la vittoria al primo turno. Si punta a un eventuale accesso al ballottaggio, ma i 4 dell’Apocalisse proveranno a impedirlo. E magari anche qualcuno del centrodestra ufficiale.

Vincenzo Vinciullo invece pare deciso a provarci. Da solo contro tutti, novello Don Chisciotte accompagnato (a turno) dai fidati Sancio Panza:

“Che ne dici Sancio? Vedi quanto male mi vogliono gli incantatori? Vedi fin dove arriva la loro cattiveria e l’astio che mi portano, poiché hanno voluto privarmi della gioia che avrebbe potuto darmi il veder nella sua vera forma la mia signora…”

E anche questa volta, probabilmente, priveranno l’ex parlamentare regionale della gioia della fascia tricolore. E parafrasiamo anche Dante:

“Ahi serva Siracusa, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di province, ma bordello!”

In sintesi: il centrodestra andrà spaccato, chiederà aiuto ai civici, ma il rischio di voto disgiunto è molto alto. Ezechia Paolo Reale docet. E i candidati al Consiglio comunale sono già pronti alla battaglia. Ma ognuno per sé. E poi sul sindaco si vedrà. Prossimo appuntamento: le liste del sindaco uscente.


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