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Siracusa, il Comandante dei Carabinieri racconta l’operazione Borgata ma non solo: “la provincia si distingue in negativo per consumo di droga e violenza di genere”

Il clan aveva monopolizzato l’importazione della droga per rivenderla al dettaglio nel quartiere Borgata o nelle immediate vicinanze, servendosi di cartelli che, attraverso accordi commerciali, erano indotti ad acquistarla esclusivamente da loro

“L’operazione di ieri alla Borgata nasce dal lavoro quotidiano, silente e nascosto, di parte del personale provinciale che trascorre ore in attività di ascolto, osservazione e pedinamento. Un lavoro invisibile ma importantissimo”. Esordisce così il comandante dei Carabinieri di Siracusa, il colonnello Gabriele Barecchia, durante l’intervista rilasciata a SiracusaNews.

L’operazione, che ha coinvolto nella fase esecutiva circa 100 Carabinieri, era iniziata nel 2019 ed è proseguita fino al 2022, anno in cui è stata refertata tutta l’attività all’Autorità giudiziaria distrettuale di Catania. Dalle indagini investigative, le Forze dell’ordine hanno notato che la quantità di stupefacente che giunge in provincia è notevole. Nel caso particolare di ieri, il clan aveva monopolizzato l’importazione della droga per rivenderla al dettaglio nel quartiere Borgata o nelle immediate vicinanze, servendosi di cartelli che, attraverso accordi commerciali, erano indotti ad acquistarla esclusivamente da loro.

D’altronde, dalla relazione semestrale Dia (Direzione investigativa antimafia) emerge proprio che i clan criminali di oggi fanno meno ricorso all’estorsione rispetto al passato, finanziandosi principalmente con lo spaccio di stupefacenti, che garantisce introiti più elevati e immediati. Ma il territorio di Siracusa si distingue in negativo non solo per il consumo di droga ma anche per la violenza di genere: i maltrattamenti e gli abusi sono troppi, e attraversano ogni fascia d’età.

“Bisogna intervenire sulla prevenzione anche perché la repressione in questo caso è molto spesso tardiva – sostiene Barecchia – Non possiamo permetterci di voltarci dall’altro lato ed essere condiscendenti. La formazione e l’educazione civica sono fondamentali”. Per questo i Carabinieri sono presenti anche nelle scuole, incontrano i ragazzi raccontando il loro lavoro e che un’idea di mondo differente è possibile.


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