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Siracusa, il Consiglio comunale che verrà: l’Italia bis alla ricerca di nuovi equilibri (politici)

C’è ancora tempo per chiarire le intese e rimescolare le carte, visto che il Consiglio comunale non dovrebbe insediarsi prima di un mese. E intanto i telefoni inizieranno a squillare

Le deleghe assessoriali e i nuovi equilibri in Consiglio comunale. Questi i prossimi e imminenti obiettivi politici che l’amministrazione Italia bis dovrà centrare. Chiusa la parentesi elettorale, infatti, la politica non si ferma. Venerdì dovrebbe essere il giorno buono per il giuramento della Giunta assessoriale con l’assegnazione delle deleghe. E fin da subito sarà curioso capire quale peso avrà in Giunta Edy Bandiera oltre alla vicesindacatura già ottenuta.

L’ormai ex esponente di Forza Italia, infatti, dopo la rottura con gli azzurri è traghettato con la coalizione di Francesco Italia, apparentandosi ufficialmente e rompendo, di fatto, i rapporti con il partito. O meglio, con i leader regionali del partito. Oltre a Bandiera la Giunta assessoriale è composta dagli assessori uscenti Fabio Granata, Vincenzo Pantano e Pierpaolo Coppa, con le new entry Teresella Celesti, Salvatore Consiglio, Giuseppe Gibilisco, Giancarlo Pavano e Barbara Ruvioli. E anche in questo caso sarà curioso capire se Italia vorrà dare continuità nelle deleghe ai “vecchi” assessori o rimescolare totalmente le carte.

Discorso simile per il Consiglio comunale. Anche qui, dopo l’apparentamento di Fuori Sistema (Giancarlo Garozzo) con la coalizione di centrodestra (Messina), i giochi sono cristallizzati da oltre una settimana. Resta solo da capire se Ferdinando Messina, in qualità di candidato sindaco sconfitto a ballottaggio deciderà di sedere in aula Vittorini e fare il “capo” dell’opposizione.

Ufficialmente Messina non ha sciolto la riserva, affermando di voler prendere tempo per pensare (e digerire l’insuccesso), anche se nella sua ultima (e unica) dichiarazione ufficiale ha concluso sostenendo di voler garantire la prosecuzione del proprio impegno politico. Un’assise che in linea teorica mette l’amministrazione comunale in minoranza (9 i consiglieri della coalizione di Francesco Italia) e quindi costretta a dover dialogare con le altre anime di un civico consesso in cui sembrano mancare leader politici e direttori d’orchestra. La prima e naturale estensione sembra essere il Pd, che con i suoi 3 esponenti in aula potrebbe essere un ottimo (e solido) alleato. E che con Italia – almeno in alcune sue frange (o correnti) già dialoga da tempo. Massimo Milazzo è persona equilibrata e amministratore puro, e quindi potrebbe essere un buon alleato. Sara Zappulla e Angelo Greco, invece, sono due giovani alla prima esperienza e che per questo, potrebbero farsi influenzare dalle decisioni del partito (o di alcune parti).

Ammesso e non concesso che l’operazione vada in porto, l’amministrazione dovrà trovare anche altri modi per rinforzare il proprio consenso in aula. E la prima occasione per tessere nuove trame è quella dell’elezione del presidente del Consiglio comunale. Nomi al momento non ne circolano ufficialmente, anche se provando a scavare e ad analizzare il voto è possibile che Italia guardi verso gli Autonomisti. È fatto noto che tra il sindaco di Siracusa e il collega di Melilli ci siano rapporti più che cordiali e poi tra i Popolari e Autonomisti c’è anche Sergio Bonafede, che per questa tornata elettorale si è aggiudicato la palma di “mister preferenza” con 939 voti in suo favore e che potrebbe ambire a svolgere il ruolo super partes in aula. Se così fosse non sarebbe da escludere un appoggio esterno anche degli altri componenti della lista: i già consiglieri Alessandro Di Mauro e Luciano Aloschi (anche se il primo potrebbe essere restio all’appoggio dell’amministrazione), oltre al novizio Luigi Cavarra.

Difficile, invece, che i pontieri possano fare breccia in Forza Italia con i neo eletti Salvatore La Runa, Leandro Marino e Luigi Gennuso (figlio dell’ex parlamentare regionale Pippo e fratello dell’attuale deputato Ars Riccardo), il già consigliere Gianni Boscarino (5 anni fa la palma di mister preferenza fu sua) o in Fratelli d’Italia, rappresentata in aula Vittorini dai novizi Giovanna Porto, Damiano De Simone e Paolo Cavallaro, oltre a Simone Ricupero e Paolo Romano, entrambi con un passato in Consiglio.

In opposizione pura, ma magari più “dialogante” dovrebbe invece essere “Insieme”, la lista creata da Alfredo Foti e Giovanni Cafeo e rappresentata in aula da Ivan Scimonelli, Ciccio Vaccaro e Daniela Rabbito, tutti alla prima esperienza. Tutto da decifrare, invece, l’atteggiamento in aula che avranno i consiglieri di “Fuori Sistema”. Sentendo le recenti dichiarazioni del leader ed ex sindaco, Giancarlo Garozzo, i tre esponenti Franco Zappalà, Cosimo Burti e Alessandra Barbone dovrebbero fare opposizione pura e dura. Ma le vie della politica sono infinite e non è detto che col tempo possano esserci posizioni (personali) divergenti.

Per fortuna, però, c’è ancora tempo per chiarire le intese e rimescolare le carte, visto che il Consiglio comunale non dovrebbe insediarsi prima di un mese. E intanto i telefoni inizieranno a squillare.


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