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Siracusa, il gruppo Gemar è ufficialmente fallito: nominato il curatore dal tribunale

I giudici hanno accolto quindi il ricorso presentato dal Fallimento Gemma, per la risoluzione del concordato preventivo presentato dalla Gemar a novembre del 2019, che ne chiedeva il fallimento e il sequestro dei beni e dei conti correnti e rapporti bancari sia alla società sia ai soci

Le società che gestivano i supermercati Gemar, la Gemma srl e la General market di Barcio e fratelli snc, sono ufficialmente fallite. La sentenza è stata emessa lunedì scorso dal tribunale fallimentare – presidente Antonio Alì, relatore Nicoletta Rusconi – ed è stata fissata al 7 luglio prossimo l’adunanza dei creditori per verificare lo stato passivo. I giudici hanno accolto quindi il ricorso presentato dal Fallimento Gemma, per la risoluzione del concordato preventivo presentato dalla Gemar a novembre del 2019, che ne chiedeva il fallimento e il sequestro dei beni e dei conti correnti e rapporti bancari sia alla società sia ai soci.

La Gemma srl, infatti, aveva in affitto 6 negozi di proprietà della Gemar ma il passivo era eccessivo (oltre 12,5 milioni di euro previsti nella proposta, con la soddisfazione dei creditori privilegiati al 100% e dei chirografari al 63,14% per un passivo non falcidiato di 14 milioni) e a seguito del recesso da parte della curatela del contratto di affitto d’azienda e del mancato pagamento dei canoni di affitto dei rami azienda, sarebbero venute meno risorse per circa 2,8 milioni di euro. Somme che avrebbero fatto venire meno l’accordo con i chirografari. Il Piano infatti prevedeva la continuazione dell’attività aziendale da parte di Gemma con l’attribuzione ai creditori del netto ricavato dagli affitti (di immobili e punti vendita) e la dismissione di tutti gli asset patrimoniali, ma non è potuto andare a buon fine per la scarsa appetibilità dei beni offerti, nonostante il settore non abbia subito particolari flessioni a causa della pandemia, che ne hanno diminuito il valore.

Per di più, il patrimonio individuale dei soci, al netto dei debiti personali, avrebbe un valore prossimo allo zero e alcuni di essi hanno subìto un sequestro a fini di confisca in sede penale. Per questi – e altri – motivi è stato dichiarato risolto il concordato e dichiarato il fallimento della Gemar e dei soci Emanuele, Luciano, Roberto e Salvatore Barcio, il curatore è stato nominato nella persona di Giuseppe Burgio.


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