Il Movimento 5 Stelle perde pezzi. Una diaspora, quella che ha vissuto in questi anni, con una politica nazionale che ha minato la credibilità a tutti i livelli. Nemmeno la “discesa” di Giuseppe Conte a Siracusa è riuscita a risollevarne le sorti. È vero che le elezioni Amministrative sono un’altra cosa rispetto alle Politiche, ma i pentastellati sono stati sconfitti senza se e senza ma.
E adesso anche il più votato della lista, Giuseppe Burgio, lascia il M5S: “383 sono i voti espressi nei miei confronti… 383 sono le donne e gli uomini che devo ringraziare… nessun altro… Sono Uomini e Donne che hanno creduto in me e nel mio operato… Purtroppo non sono serviti, perché il Movimento 5 Stelle non ha più il “credo” di quando è stato fondato, e l’elettorato attento se n’è accorto, come me ne sono accorto anche io. Ecco perché con oggi si chiude la mia permanenza in quello che era il mio partito, perché da esso non mi sento più rappresentato. Non si può accettare che il mio movimento non superi il 5%, è evidente che è stato fatto poco o nulla. Non si può accettare questa parabola discendente, che ha precluso la possibilità di avere dei rappresentante nel Consiglio appena eletto. Si è concluso un ciclo almeno per me. Ringrazio con immenso cuore tutti coloro che hanno creduto in me”.
È vero, il 2018 era un’altra era geologica, ma in aula entrarono anche Roberto Trigilio (oggi candidato sindaco con il 2,62%), Silvia Russoniello (era candidata sindaco con il movimento, oggi invece ha racimolato meno di 100 voti con Civico 4 a supporto di Michele Mangiafico), Chiara Ficara (oggi candidata con i Popolari, superando i 250 voti, a sostegno di Ferdinando Messina) e Moena Scala (candidata con Siamo Siracusa con meno di 200 voti con Giancarlo Garozzo sindaco). Burgio era l’ultimo superstite e adesso, deluso, è l’ennesimo fuoriuscito. Paolo Ficara non si è voluto ricandidare a Roma, Stefano Zito e Maria Marzana dopo due mandati hanno scelto di non impegnarsi politicamente e non sfruttare il “mandato zero”. È rimasto il solo Filippo Scerra a Roma, con il medico Carlo Gilistro a Palermo.
“Abbiamo costruito un gruppo giovane che rappresenta oggi la nuova base da cui il Movimento 5 Stelle riparte, forte di una rinnovata struttura territoriale affidata da alcuni giorni al nuovo coordinatore provinciale, nominato dal presidente Giuseppe Conte. Proprio al nostro presidente – ha detto Scerra – un sentito ringraziamento per la vicinanza ed il supporto. Ci rimboccheremo le maniche per rilanciare l’azione del M5S a Siracusa”. Il gruppo del M5S in realtà vedeva Burgio a 383 voti, molto staccata la seconda Cristina Merlino (poco più di 170), quindi il terzo a 85 preferenze. Troppo poco per essere un gruppo da cui ripartire.
Certo, il Movimento in questi anni anche a livello nazionale ha visto stravolgere la sua composizione: Luigi Di Maio, Giancarlo Cancelleri, Manlio Di Stefano, Laura Castelli, Dino Giarrusso, Lucia Azzolina. Il partito era grillocentrico, ora è contecentrico. Il neo coordinatore provinciale Fabio Fortuna avrà molto da fare, a partire dalla creazione di un vero gruppo di lavoro in grado di fare politica.
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